tag:blogger.com,1999:blog-12407664155930746592024-03-13T08:07:47.965+00:00SensazioniAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.comBlogger77125tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-8088945078438204042014-11-30T09:25:00.000+00:002014-11-30T09:25:31.587+00:00Corrispondenza - Camille Claudel <div class="itemIntroText" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMv3bkeSaDovg9SqJYbrUAPGLuGAj-z3jfiBT0ZMONS2_rAGfJmVnM25KqiCJg1kdJ0Eio7yUv5g8rdDTDC_qrEQ4r21e0gs6lJjq2WGYsGvQ0d9yiSxaCBHH-97MV4fLePCNN5Ep4arUW/s1600/claudelle.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMv3bkeSaDovg9SqJYbrUAPGLuGAj-z3jfiBT0ZMONS2_rAGfJmVnM25KqiCJg1kdJ0Eio7yUv5g8rdDTDC_qrEQ4r21e0gs6lJjq2WGYsGvQ0d9yiSxaCBHH-97MV4fLePCNN5Ep4arUW/s1600/claudelle.jpeg" /></a></div>
<em>"... Leggo con stupore il suo resoconto sul Salon in cui mi accusa di essermi ispirata a un disegno di Rodin per la mia Clotho. Non avrei problemi a dimostrarle che la mia Clotho è un'opera assolutamente originale..."</em></div>
</div>
<div class="itemFullText" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
Questo breve estratto dalla numerosa corrispondenza di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Camille_Claudel" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Camille Claudel</a> avuta con committenti, artisti, giornalisti, amici, direttori, riassume la forza e la determinazione di un'artista che è riuscita ad emergere dall'ombra del suo maestro, lo scultore <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Auguste_Rodin" target="_blank">Auguste Rodin</a>. Resa nota dalla brillante trasposizione cinematografica dell'88 e da una seconda, meno fortunata, del 2013, la scultrice Camille Claudel affronta la vita come un torrente in piena: travolgente, vivo e drammatico, e non poteva essere diversamente per una donna di fine ottocento che si lascia incantare da un'arte fino a quel momento a completo appannaggio degli uomini. Rodin la assume come allieva in giovane età, ben presto ne diventa anche amante, e ne rimarrà innamorato fino alla di lui morte. In una sorta di romanzo epistolare si ripercorrono le tappe della vita tormentata dalle difficoltà economiche insieme al percorso artistico e all'evoluzione tecnica di Camille. Come sempre mi chiedo cosa dovrebbe attirare un lettore profano dell'arte, estraneo all'arte pittorica e ancor più, poiché forse più distante, all'arte scultorea. "Corrispondenza" ruota intorno all'arte di Camille, si nutre di essa, ritroviamo infatti lettere che descrivono la crescita di opere divenute fra le più importanti della produzione di Camille, come l'autobiografico L'Âge mûr o il tormentato <em>La Valse</em>, ma la vera protagonista di questa raccolta è la vita stessa di Camille, centellinata lettera dopo lettera, scoperta in un accenno, nella descrizione di uno stato d'animo e mentale.</div>
<div style="line-height: 22.3999996185303px; margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
Una vita tutt'altro che noiosa, in bilico forse, ma viva, attiva. L'amore nato dall'ammirazione per il suo maestro che non sarà immune da riprovazioni, negazioni, sotterfugi, e che avrà, almeno per Camille, un triste epilogo, come uno scotto da pagare per il grande talento, spesso accusato ingiustamente di plagio, come nell'estratto sopra, ma che è invece ispiratorio per Rodin. E quindi la pazzia, triste compagna di molti artisti, le manie di persecuzione nei confronti del suo maestro, nate probabilmente dalla vita in completa solitudine, se tale può essere definita la totale dedizione al suo lavoro e alle sue opere, con il conseguente internamento durato sino alla morte, in tarda età. Le lettere accorate scritte dal sanatorio, mai spedite dal personale, che palesano la malattia, sempre presente anche in vecchiaia, toccano l'apice della drammaticità. Una lettura difficile, impegnativa, non per lo stile, ma la portata emotiva, sempre in crescendo, e che strappa sicuramente qualche lacrima.</div>
<div style="line-height: 22.3999996185303px; margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
Vorrei spendere due parole per l'edizione. L'Abscondita è una casa editrice che pubblica documenti d'artisti, lettere, diari, e ne arricchisce i contenuti con foto, di opere e documenti, e note, conferendo un elevato tono documentaristico alle sue pubblicazioni. Edizioni che non sempre sono di facile reperimento, ma che custodiscono un prezioso tesoro. A chi capitasse di trovare pubblicazioni di questa CE su bancarelle o librerie non posso fare a meno di raccomandarne l'acquisto.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-92193490326292395242014-11-30T09:20:00.002+00:002014-11-30T09:21:24.885+00:00Il tormento e l'estasi - Irving Stone<div class="itemIntroText" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
<a href="http://www.youbookers.it/images/stories/BookArt/TormentoEstasi_Stone_1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="TormentoEstasi Stone 1" border="0" src="http://www.youbookers.it/images/stories/BookArt/TormentoEstasi_Stone_1.jpg" height="250" style="border: 0px; height: auto !important; margin-top: 10px; max-width: 100%;" width="166" /></a>“… <span style="font-size: x-small;"><i>in ogni professione fusse abile, operando per sé solo, a mostrare che cosa sia la perfezzione dell’arte del disegno nel lineare, distornare, ombrare e lumeggiare, per dare rilèvo alle cose della pittura…”</i></span></div>
</div>
<div class="itemFullText" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
<br /></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
In "Vite degli artisti" <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Vasari" target="_blank">Giorgio Vasari</a> include questa descrizione di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Buonarroti" target="_blank">Michelangelo</a>, dicendo quanto fosse capace in ogni suo lavoro artistico, perfetto nella realizzazione delle sue opere.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
In "<a href="http://www.corbaccio.it/generi/letteratura/il_tormento_e_lestasi_9788863801705.php" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Il tormento e l'estasi</a>" <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Irving_Stone" target="_blank">Irving Stone</a> omaggia il grande artista in una biografia romanzata, che non manca di documentazioni accurate, in cui si svelano, per chi è digiuno in storia dell'arte, svariati aneddoti, nonché importanti avvenimenti, della vita del Buonarroti.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
La storia parte dal momento stesso in cui la passione per la scultura dell'artista trova finalmente modo di sbocciare. Introdotto dall'amico Granacci nella bottega del <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Ghirlandaio" target="_blank">Ghirlandaio</a>, Michelangelo ha la possibilità di affinare dapprima l'arte del disegno per poi, incluso alla corte di Lorenzo il Magnifico e sotto gli insegnamenti di Bertoldo di Giovanni, perfezionare le sue già eccelse capacità scultoree insieme alla personale cultura. La corte, frequentata dai più grandi filosofi e letterati dell'epoca, permette di ampliare le conoscenze di Michelangelo fornendolo anche di un nuovo strumento artistico: la scrittura. Non pago delle sue soli creazioni figurative, nei momenti di maggior frustrazione trova soddisfazione nel componimento di sonetti che Stone include nell'opera. Ma al di là dell'accuratezza storica, della linearità del racconto e del realistico susseguirsi dei probabili eventi della vita di Michelangelo, cosa fa de "Il tormento e l'estasi" un vero capolavoro della letteratura contemporanea? Non c'è artista o storico dell'arte, o anche animo sensibile del lettore che si avvicina a tale lettura, che non si faccia catturare dalle penetranti introspezioni del protagonista, dall'estasi che scaturisce nel creare un'opera d'arte, sensazione forte e travolgente che penetra nell'animo fino all'estremo, tanto da essere al contempo estasi e tormento, che Stone non riesca a comunicare senza sfiorare le corde più sensibili e intime. Nel concretizzarsi, idealmente prima e materialmente poi, delle opere più importanti, la Pietà, la Cappella Sistina, il Davide, il Mosè, il Giudizio universale, Stone accenna ai particolare tecnici che riguardano la realizzazione, ma indugia senza rischio di annoiare sulle emozioni che Michelangelo ha probabilmente vissuto. Gli appassionati del romanzo storico troveranno grande fonte di ispirazione, e soddisfazione, nelle descrizioni di un periodo storico che ha posto le basi per una nuova cultura che influirà i secoli avvenire, con Lorenzo il Magnifico infatti nasce l'accademia di belle arti, senza incorrere in incongruenze storiche.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
Personalmente, appassionato di lettura e storia dell'arte, non rischio di sbilanciarmi definendo l'intero romanzo un'opera di sublime bellezza, rifugiandomi forse in un'espressione un po' desueta, ma che lo riassume egregiamente.</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em;">
La mia versione è una vetusta edizione della Dall'oglio, ormai introvabile, ma la<a href="http://www.corbaccio.it/" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Corbaccio</a> ha pubblicato un'<a href="http://www.ibs.it/code/9788863801705/stone-irving/tormento-estasi.html" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">edizione più recente, rinnovata ed economica</a>.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-82402498998415999402014-11-30T09:13:00.001+00:002014-11-30T09:13:16.612+00:00Diario di un genio - Salvador Dalì<div class="itemIntroText" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.youbookers.it/images/stories/BookArt/2010-10-04_171922.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="2010-10-04 171922" border="0" height="386" src="http://www.youbookers.it/images/stories/BookArt/2010-10-04_171922.jpg" style="border: 0px; height: auto !important; margin-top: 10px; max-width: 100%;" width="220" /></a></div>
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
<em>“Ogni mattina, svegliandomi, sperimento un piacere supremo che oggi scopro per la prima volta: quello d'essere Salvador Dalì, e mi domando, colmo di meraviglia, cosa farà ancora di prodigioso oggi questo Salvador Dalì...”</em></div>
</div>
<div class="itemFullText" style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
Eccentrico, folle, consapevolmente geniale, vanesio, esibizionista, in una parola:<a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Salvador_Dal%C3%AD" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Dalì</a>.</div>
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
“<a href="http://www.ibs.it/code/9788877107732/daligrave/diario-genio.html" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Diario di un genio</a>”, di cui sopra riporto una citazione, è una delle autobiografie auto celebrative che Dalì scrive e nella quale racchiude, con molti vuoti, gli anni che vanno dal '52 al '63. Noto a tutti per le sue atmosfere oniriche, per i particolari simbolici ossessivamente ripetuti, in questa occasione ci mette a parte della nascita dei suoi progetti, realizzati o puramente utopici, dunque le ragioni emotive, tecniche o economiche celate dietro la realizzazione di una tela, di un film, di una scultura, ragioni però che passano in secondo piano di fronte al prendere corpo, nel suo abituale stile, trasportato dall'arte visuale in quella letteraria, dell'amore per la vita e per la natura, l'amore sconfinato per la “divina” Gala, la sua compagna, volti di amici, come quello di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Federico_Garc%C3%ADa_Lorca" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Federico Garcìa Lorca</a>, e di nemici, idee filosofiche, morali, religiose, scientifiche.<br />Quando esprime le sue sconcertanti idee ha cura di specificare che parla seriamente, che pronuncia la più rigorosa verità, lontano da ogni scherzo o facezia. La narcisistica necessità di essere il perno attorno a cui ruotano le vite altrui è accompagnata dal sincero entusiasmo fanciullesco, spinta motivante per il conseguimento dei suoi obiettivi. Fra le righe del suo diario, surreale non meno delle sue opere artistiche, emerge sì un forte legame col denaro e la popolarità, ma slegati dal concetto di ostentazione e successo. Artista surreale che ha reso la sua stessa vita un'unica, grande opera d'arte surrealista.</div>
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
Nel cercare le ragioni che dovrebbe spingere il lettore estraneo al mondo dell'arte ad avvicinarsi a Dalì ne ho trovate un paio: la prima semplicemente culturale, la seconda più emotiva, sentimentale. Cosa spinge ognuno di noi a leggere <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Tolkien" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Tolkien</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Neil_Gaiman" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Gaiman</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/George_Raymond_Richard_Martin" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Martin</a>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/C._S._Lewis" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; color: #363636; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Lewis</a>? Non è il bisogno di essere trasportati in un mondo fantastico, o per dar sfogo alle nostre fantasie infantili che rimangono ancorate saldamente dentro di noi? Dalì, non meno dei noti scrittori del genere fantasy, ci prende per mano e ci trasporta in un mondo, il suo mondo, che lui stesso ha realizzato e dentro cui viveva.</div>
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-4895206696117716042014-11-30T09:08:00.000+00:002014-11-30T09:08:17.584+00:00L'amante del bosco - Susan Vreeland <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIJBXriuckjJtt4y4dCUHwFeZF86zm_EDkAya4m-yUyxEEOkRgprhPF206UP7MzM1f2DGGcImUXfokj7M_-_veIOXiEFDg5XWqaf6Xab52D7Gb8SEYhHcZT_1zQ4dhKK5NxU3ExZps7PNC/s1600/amante_del_bosco_02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIJBXriuckjJtt4y4dCUHwFeZF86zm_EDkAya4m-yUyxEEOkRgprhPF206UP7MzM1f2DGGcImUXfokj7M_-_veIOXiEFDg5XWqaf6Xab52D7Gb8SEYhHcZT_1zQ4dhKK5NxU3ExZps7PNC/s1600/amante_del_bosco_02.jpg" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;">Per quei pochi che ancora non conoscessero </span><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Susan_Vreeland" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Susan Vreeland</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;">, il titolo di quest'opera potrebbe indurli in inganno. Lontano dall'essere un melenso romanzo d'amore, </span><a href="http://www.amazon.it/Lamante-del-bosco-Susan-Vreeland/dp/8854502189" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">L'amante del bosco</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;"> è il ritratto vivo e avvincente dell'artista </span><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Emily_Carr" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Emily Carr</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;"> che la </span><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Susan_Vreeland" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Vreeland</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;"> traccia con uno stile personale e raffinato. Già prima di Georgia O'Keeffe e Frida Kahlo, Emily Carr, come una nuova Gentileschi, si impone nel mondo dell'arte in un ambiente ostile, come quello delle colonie crescenti dell'ovest del Canada, con forza e determinazione.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;">I soggetti trattati, i manufatti artistici dei nativi tra cui figurano totem imponenti e sculture lignee di spiriti della natura nel loro ambiente naturale, rappresentati con le nuove cromie fauve che la Carr scopre nel suo soggiorno a Parigi, la rendono estranea all'ambiente ristretto e chiuso della Vancouver di inizio secolo. L'affetto nutrito nei confronti dei nativi, il legame con i boschi sconfinati che la circondano e il profondo amore per l'arte, un amore che la spinge a rinunciare ad una vita comoda e ad un probabile passione sentimentale, costituiranno la forza motrice del suo lavoro artistico. La </span><a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Susan_Vreeland" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">Vreeland</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;">, già autrice di altri romanzi a tema artistico come il famoso </span><a href="http://www.amazon.it/La-passione-Artemisia-Susan-Vreeland/dp/8865590041" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">La passione di Artemisia</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;"> e </span><a href="http://www.amazon.it/vita-moderna-Susan-Vreeland/dp/8865590548/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1381913053&sr=1-1&keywords=la+vita+moderna" style="-webkit-transition: color 0.2s linear; background-color: white; color: #363636; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify; text-decoration: none; transition: color 0.2s linear;" target="_blank">La vita moderna</a><span style="background-color: white; color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; text-align: justify;">, con uno studio lungo diciassette anni, ricompone i pezzi di una vita che, oltre alle opere, non ha lasciato molto dietro di sé, riempendo i vuoti storici con qualche libertà narrativa, onestamente dichiarata, ma che risulta in modo sapiente e gradevole come complemento del romanzo. L'artista ci si viene presentata nelle varie fasi della vita senza trascurare dubbi, ansie e gioie che verosimilmente hanno albergato nella sua mente. Personalmente, quale appassionato e studioso di storia dell'arte prima, e come artista poi, ho trovato in questa opera la giusta spinta emozionale per creare nuovi lavori ed orientarmi verso soggetti a me cari utilizzando una tavolozza per me rinnovata, e volgendo uno sguardo alla natura nuovo, più vivace e vitale. Una biografia romanzata che ha lasciato il segno nel mio cuore di artista e che colpirà chiunque voglia guardare con occhi diversi il mondo complesso, e a volte controverso, dell'arte.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-38486916375300086782014-10-14T16:10:00.000+01:002014-10-14T16:10:37.019+01:00Rumore bianco - Don DeLillo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBcjCcZ9t_EdRHn7UbKLngGD75bfKlpFx3Pyz2YTfKmM8Kg-aEEqqCqDsisnDH2C8OVdvt3l2YjGnQjxSBbzhy80s-Y65HYblJEJx5amtoPm135TEPn56ft-kSM5YRTmZVjaToKqkF-OyS/s1600/IMG_0259.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiBcjCcZ9t_EdRHn7UbKLngGD75bfKlpFx3Pyz2YTfKmM8Kg-aEEqqCqDsisnDH2C8OVdvt3l2YjGnQjxSBbzhy80s-Y65HYblJEJx5amtoPm135TEPn56ft-kSM5YRTmZVjaToKqkF-OyS/s1600/IMG_0259.JPG" height="320" width="314" /></a></div>
Nell'aprocciarmi a <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Don_DeLillo" target="_blank">DeLillo</a> avevo intuito che <i>Rumore bianco</i> non sarebbe stata una comune lettura, di quelle spensierate da fare in momenti morti. La conferma l'ho avuta già dalle prime pagine del romanzo.<br /><br />
La famiglia Gladney, composta dal padre Jack, professore nella facoltà della cittadina in cui vive, con alle spalle tre matrimoni, Babette, anch'essa non al suo primo matrimonio, i figli dei precedenti matrimoni dell'uno e dell'altro, Denise, Steffie, Heinrich e Wilder, trascorre una placida esistenza, caratterizzata dal rassicurante consumismo americano degli anni '80, fino a quando un disastro ecologico, "l'evento tossico aereo", farà emergere paure e ossessioni non confessate. I due coniugi così scopriranno di avere in comune più cose di quanto immaginino.<br />
<br />
Penso che fino a questo momento <i>Rumore bianco </i>possa essere considerato la lettura più importante dell'anno, come nello scorso anno sono stati <i>Stoner </i>e <i>Il tormento e l'estasi</i>. La ragione la si può ricercare nello stile di DeLillo con cui la trama, per quanto interessante e attuale, passa in secondo piano. Uno stile che non risulta né semplicistico né eccessivamente elaborato, né scarno di introspezioni né indugia eccessivamente in pensieri futili, trovando dunque il perfetto equilibrio narrativo. Il punto forte è appunto l'introspezione del personaggio, in questo caso la voce narrante Jack, che è costruita magistralmente per condurci nell'evoluzione, o piuttosto al palesamento, della personalità, con i suoi disturbi e ossessioni, di Jack e Babette. Alcuni accusano un brusco e repentino cambio di situazioni, di pensieri e di lassi temporali, senza avere in apparenza legami fra loro, ma sono proprio questi "zapping" mentali che ci restituiscono un profilo psicologico completo. Un libro quindi che rimarrà a lungo nel mio cuore e nella mia mente, e che verrà collocato sul podio non solo dei libri più amati, ma di quelli, più importanti, che mi hanno aiutato a crescere e formarmi culturalmente.<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-37215316156264020492014-09-22T16:29:00.001+01:002014-09-22T16:32:25.673+01:00Morte di un uomo felice - Giorgio Fontana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjujEaaGz56noGYFpGFymmYYRZr7iymnnXTnAANYaFzJ6DA_TW_2wB3Xz1l4kEAR2bdK2aW1VxuHyMKAPZox4ARUXMapqDUaIbpGomV8wu3p1GXrEiCJd9B6M6FQIASlHYCNdO7Es5scAH-/s1600/4094-3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjujEaaGz56noGYFpGFymmYYRZr7iymnnXTnAANYaFzJ6DA_TW_2wB3Xz1l4kEAR2bdK2aW1VxuHyMKAPZox4ARUXMapqDUaIbpGomV8wu3p1GXrEiCJd9B6M6FQIASlHYCNdO7Es5scAH-/s1600/4094-3.jpg" /></a></div>
Dopo lo Strega, il premio letterario italiano più atteso è senz'altro il <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Premio_Campiello" target="_blank">Campiello</a>. Quest'anno il vincitore, scelto, come di consueto, da una giuria di trecento lettori, è stato Giorgio Fontana con <i>Morte di un uomo felice. </i><br />
Dopo qualche incoraggiamento da altri amici lettori, ho deciso di leggerlo senza porre troppo tempo in mezzo. Non posso che ringraziare chi mi ha spinto a farlo, in quanto Fontana si è rivelato degno vincitore di tale premio.<br />
Una trama che sfiora due periodi "delicati" della storia italiana, il secondo dopoguerra e gli anni di piombo. Nel primo l'attenzione si concentra su Enrico Colnaghi, padre, operaio e partigiano coraggioso che sacrifica la sua vita per il bene di tutti. Nel secondo conosciamo Giacomo Colnaghi, figlio di Enrico, cresciuto orfano di padre, fra oratorio, un lavoro in banca e, infine, magistrato.<br />
Sebbene le vicende storiche non si limitino a fare da sfondo alla trama, un posto importante per esempio lo assume la vicenda da magistrato contro le Br di Giacomo, il reale fulcro attorno a cui ruota il racconto sono i sentimenti fra padre Colnaghi e figlio. Un rapporto nato da una lettera e dai racconti, dall'idealizzazione e dalla storia italiana. Giorgio Fontanta, con uno stile a tratti un po' acerbo e a volte troppo compiaciuto, riesce malgrado ciò ad essere gradevole, a catturare il lettore, ma non solo, anche a toccare le corde dei sentimenti più profondi, qualche lacrimuccia ammetto di averla versata, e a mettere a parte noi italiani di una storia non narrata, forse perché troppo recente e dolorosa, ma non per questo da dimenticare, quella appunto degli anni di piombo, e che solo recentemente Francesco Piccolo, con <i>Il desiderio di essere come tutti</i>, vincitore del premio Strega 2014, ha trattato. Un libro da consigliare per capire le generazioni non ancora passate, quella dei nostri genitori, e che, come nei due protagonisti, potrebbe donare motivi di riflessione del rapporto fra noi e loro, fra i padri e i figli, non in maniera banale e scontata, ma prendendo atto dei contesti storici che ci hanno caratterizzato e delle scelte che tali contesti ci hanno spinto a fare.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-81763590394414798502014-08-01T16:14:00.000+01:002014-08-01T16:14:37.335+01:00Musica in...lettere - Autori di Nativi Digitali Edizioni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaveuq_YCxoUKJPx4SkEkLPkE1YjLhEjYK-1S-WO4Ury7vN9-0wAGghw8rBRkhZU0wcVSz_7AxcG7rq8HeDHnnZMVcSRcMlqS7we2jr8ElDr6LdNyV_SX5A218AspM31MSveNlBoUDXNNa/s1600/musica+in+lettere.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhaveuq_YCxoUKJPx4SkEkLPkE1YjLhEjYK-1S-WO4Ury7vN9-0wAGghw8rBRkhZU0wcVSz_7AxcG7rq8HeDHnnZMVcSRcMlqS7we2jr8ElDr6LdNyV_SX5A218AspM31MSveNlBoUDXNNa/s1600/musica+in+lettere.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
Combinare musica e scrittura è una trovata già sperimentata da diversi autori, per ricordarne qualcuno cito l'ormai noto Norwgian wood di Murakami che riprende il successo dei Beatles, con risultati di impatto e spesso di grande successo. La giovane Nativi Digitali Edizioni, insieme agli altrettanto freschi scrittori, si cimentano in questa combinazione di musica e narrazione con un progetto simpatico, ma non per questo privo di spessore e innovazione. <a href="http://www.natividigitaliedizioni.it/prodotto/musica-in-lettere/" target="_blank">Musica in...lettere</a>, disponibile gratuitamente dal link, è una raccolta di 9 racconti legati a 9 canzoni. Passiamo dalla narrazione più riflessiva al fantasy, dal racconto di formazione allo spaccato di vita quotidiana, ed in parallelo ritroviamo similmente un'eterogenea playlist di canzoni che spaziano da You make me fell so young cantata da Sinatra a Emerald sword, colonna sonora di un videogame fantasy, da Branca day, canzone dal gusto punk rock, a See you soon dei Coldplay. La particolarità di ogni racconto è che si riesce a leggere nel tempo in cui si ascolta la canzone ad esso associato. In una rosa di stili narrativi si ha modo di apprezzare ciascuna scrittura, ciascuna sensibilità e interiorità. L'adattabilità di ogni scrittore rende la raccolta godibile, ed insieme ad accostamenti a mio parere azzeccati, si ha modo di respirare fra un genere, e un linguaggio, ed un altro. Particolarmente toccanti ed intensi sono stati i primi due racconti, rispettivamente di Ilaria Pasqua e Mara Boselli, in cui si indaga il crescere e maturare dell'amore, scevro però da ogni caduta sentimentalista. Il primo immerso in una realtà onirica, il secondo colto nel momento del culmine, dello sbocciare completo, ripreso però dal principio, dalle prime difficoltà e i primi successi. Ma indimenticabile è stato il racconto di Alberto Lettieri, che scava nel rapporto di amicizia e tocca, con tinte nitide e allo stesso tempo drammatiche, il primo amore, descritto però non come forte sentimento adolescenziale, ma come scoperta e ossessione, fatale e definitiva, di un giovane inesperto.<br />Una raccolta che è stato un regalo davvero gradito da parte di una casa editrice, e di giovani scrittori, che prospettano all'orizzonte delle gradite sorprese e che senz'altro sono da tenere d'occhio.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-9062199753582476742014-07-02T12:43:00.002+01:002014-07-02T12:43:29.528+01:00Non buttiamoci giù - Nick Hornby<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbGFnry4M5TDqnit9vBOIvmCyuZi4GdAI_VIaH54vtrR-yHFknq7G6Mhjr2QIDQrc2zYMPvaqjFiKyI-OqpihMsTzVBv3hpJePns_1Lh9gk10Wll5-fUVS6xbzx4FKk4rm6MM9eHjz6XHQ/s1600/www.inmondadori.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbGFnry4M5TDqnit9vBOIvmCyuZi4GdAI_VIaH54vtrR-yHFknq7G6Mhjr2QIDQrc2zYMPvaqjFiKyI-OqpihMsTzVBv3hpJePns_1Lh9gk10Wll5-fUVS6xbzx4FKk4rm6MM9eHjz6XHQ/s1600/www.inmondadori.jpg" height="320" width="205" /></a></div>
Avevo scelto di leggere <i>Non buttiamoci giù</i> perché sentivo il bisogno di qualcosa di leggero e spensierato, per distrarmi, come è accaduto altre volte, fra una lettura impegnativa e l'altra. <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Nick_Hornby" target="_blank">Nick Hornby</a>, d'altra parte, premette tale divertimento. Il titolo stesso, che gioca sul significato simbolico del non abbattersi moralmente, e quello letterale del non gettarsi nel vuoto, prometteva tale divertimento. Per chi non fosse a conoscenza della trama del libro, o del film del 2014 ad esso ispirato, accenno che qui si parla di quattro individui dagli intendi suicidi che si incontrano casualmente l'ultimo dell'anno sul tetto di una casa, decisi nell'accomiatarsi permanentemente da questo mondo. Unanimemente però decidono di concedersi un'ultima possibilità.<br />
Esordisco dicendo che non è stata la lettura che mi aspettavo. Piacevole e ben scritto, siamo chiari, ma non così leggero come lascia intendere. La vita dei quattro protagonisti è senza ombra di dubbio drammatica, e non vi nascondo che la scelta definitiva del suicidio, nei loro panni, l'ho trovata più che logica. Ma forse proprio questa difficoltà nel procedere con la vita normale, dopo aver deciso di andare avanti, insieme ad una scrittura vera e d'impatto, fanno venir meno quelle aspettative di divertimento facile.<br />Qualche sorriso verrà strappato, un po' per il maldestro tentativo dei protagonisti nel sottrarsi alle situazioni che opprimono le loro esistenze, e un po' per la scrittura stessa di Hornby, giocosa e che non vuole essere seriosa, ma il messaggio concreto che tale lettura lascia è profondo, senza cadere nel semplicistico. Un messaggio che comunica la difficoltà della vita, la frequente mancanza di forze per affrontarla, e come la facile soluzione, quella definitiva, non è così lontana, in quanto nessuno è immune dalla disperazione. Godiamo dunque della vita che abbiamo, dei momenti felici, piccoli, a volte apparentemente insignificanti, aggrappiamoci ad essi, perché sono l'ancora che ci tiene fermi a questo mondo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-86715094370663233732014-06-15T13:10:00.000+01:002014-06-15T13:10:31.140+01:00L'uomo invisibile - H.G. Wells<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEionFBJq5hccHhVGFXDkgwRXzMuekVBslf3XUbowweebn0bCHiHGiO4Dc9pgZhFvnvt5CXCxeMSWedbLYUfL1QHg1FK3bonx4GSAPtnfyr86VApZ9PNDmpc49NUfYFYMwg6Dg-9iG9nZ84t/s1600/8766151.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEionFBJq5hccHhVGFXDkgwRXzMuekVBslf3XUbowweebn0bCHiHGiO4Dc9pgZhFvnvt5CXCxeMSWedbLYUfL1QHg1FK3bonx4GSAPtnfyr86VApZ9PNDmpc49NUfYFYMwg6Dg-9iG9nZ84t/s1600/8766151.jpg" height="320" width="194" /></a></div>
"Perché scrivere un post su <i>L'uomo invisibile</i>?" Si chiederà chi, casualmente o di proposito, si ritroverà su questa pagina. Mi è capitato, durante la lettura di questo racconto, di leggere in merito al personaggio dell'uomo invisibile e di trovare riferimenti al film del '33 e del suo poco riuscito remake <i>L'uomo senza ombra</i> del 2000 senza un minimo accenno al racconto da cui è stato tratto. Dunque è sorto il dubbio che le nuove generazioni ignorino l'esistenza di questo capolavoro, nonché capostipite della fantascienza moderna.<br />
Il mio approccio con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/H._G._Wells" target="_blank">Wells</a> è iniziato già tempo fa quando la curiosità mi ha spinto a procurarmi altri due classici, <i>La macchina del tempo</i> e <i>L'isola del dott. Moreau</i>, e scoprirne quindi il suo genio. L'idea che il suo lavoro rischi di passare inosservato o, ancor peggio, dimenticato, è stata la forza motivante per poter esprimere il mio parere in merito.<br />
Wells costruisce magistralmente il suo personaggio, mettendo su tratti della personalità ben precisi e delineati, coerenti per tutto il racconto, e la trama, per quanto lineare e semplice, ci conduce ad un crescendo di angoscia e pathos, che troverà il culmine nel suo epilogo.<br />
Perché dunque leggere l'uomo invisibile? Perché l'invisibilità del protagonista è un pretesto per evidenziare l'incapacità dell'uomo nell'accettare il diverso e l'incompreso, e risulta essere uno specchio, con ben più di un secolo di anticipo, dei nostri giorni.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-8311197184364627922014-03-15T11:43:00.000+00:002014-11-30T08:53:53.184+00:00Vita di Frida Kahlo - Hayden Herrera <div class="itemIntroText" style="background-color: white; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdk-IZPzB17M7P6zNDl5NOUJOso9c7Ps3gfC_7bL9RzzBO7512githVz43PXZdlyvBr3qZtr3sfna36nkyhJ0YmNd0zV0nQ-69J7syTIViezoVH_Qn1J-u7kzko_8i7GQjXUJV2QWYv9Xg/s1600/Frida.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdk-IZPzB17M7P6zNDl5NOUJOso9c7Ps3gfC_7bL9RzzBO7512githVz43PXZdlyvBr3qZtr3sfna36nkyhJ0YmNd0zV0nQ-69J7syTIViezoVH_Qn1J-u7kzko_8i7GQjXUJV2QWYv9Xg/s1600/Frida.jpg" height="320" width="204" /></a></div>
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">In occasione dell'imminente mostra che avrà luogo alle Scuderie del Quirinale a Roma, mi è sembrato il momento giusto per parlare di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Frida_Kahlo" style="text-decoration: none;" target="_blank">Frida Kahlo</a>, artista messicana e ancora una volta al femminile, la cui vita è stata il fulcro attorno a cui nascevano le sue opere, o, come la Herrera stessa dice "divenne il voyeur delle sue stesse emozioni".</span></div>
</div>
<div class="itemFullText" style="background-color: white; line-height: 22.3999996185303px;">
<div style="margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
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<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: auto; text-align: start; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
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<div style="-webkit-text-stroke-width: 0px; color: black; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; orphans: auto; text-align: justify; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: auto; word-spacing: 0px;">
<div style="margin: 0px;">
<span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; line-height: 22.3999996185303px;">Considerando il suo passato, già affetta da spina bifida, subì in seguito un incidente che le stravolse la vita, avrebbe avuto più di una giustificazione per sentirsi depressa e amareggiata, ma non fu così. L'"alegría", come lei la definiva, divenne una costante, nelle sue opere, nei rapporti con gli altri e in ogni sua impresa. Questo ottimismo, questa voglia di vivere a tutti i costi e nonostante tutto, sono stati ben illustrati nella biografia curata da Hayden Herrera. Non stiamo parlando di un romanzo, di una fiction ispirata da una vita singolare, ma di una documentato lavoro che Herrera ha svolto nel corso di diversi anni. Ritroviamo quindi brani di lettere di Diego Rivera, grande artista nonché marito di Frida, degli amici illustri e non, dei medici e della stessa Frida. Testimonianze che contribuiscono a comporre di Frida un ritratto autentico, così come lei stessa ci ha regalato molteplici ritratti di sé e della sua vita con le sue tele. Lo stile è documentaristico, ma non per questo noioso. Il temperamento stesso di Frida non richiedeva arricchimenti ulteriori alle vicende e allo stile, così come le vicende emotivamente coinvolgenti non avevano bisogno di essere ulteriormente appesantite. Un particolare più che apprezzabile in uno scritto su un artista è la considerazione e lo studio di molte sue opere. Immaginando il nostro solito, ipotetico lettore completamente a digiuno di arte, troverà i mezzi giusti per cominciare a conoscere, considerare e formulare una piccola critica sui lavori pittorici. Ogni opera è considerata in maniera attenta e oggettiva, senza lasciar spazio a interpretazioni personali. Per chi avrà la possibilità di visitare la mostra a Roma, o per chi ha semplicemente voglia di scoprire e conoscere un'artista singolare nel suo genere e nella vita, è una lettura più che raccomandata.</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-88656286293301193322014-01-18T14:25:00.000+00:002014-11-30T08:59:37.705+00:00Artemisia - Alexandra Lapierre<div class="separator tr_bq" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW1svg_H6UdTl9OGdXmaQcCyEyRGp6jP6u3GCRJQS7mNG_hFsZ7tSDTW0D9ycNo8Vja1YdAqqqMlbs0Kb5FcAhCnEqAivoJM4fG9jlXEJVoiBc3y1i1_fdl7R7_Z1rptQBW-J3ZEBErsV4/s1600/Artemisia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhW1svg_H6UdTl9OGdXmaQcCyEyRGp6jP6u3GCRJQS7mNG_hFsZ7tSDTW0D9ycNo8Vja1YdAqqqMlbs0Kb5FcAhCnEqAivoJM4fG9jlXEJVoiBc3y1i1_fdl7R7_Z1rptQBW-J3ZEBErsV4/s1600/Artemisia.jpg" height="320" width="203" /></a></div>
<div style="color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
A beneficio di quei pochi che sentissero per la prima volta il nome di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Artemisia_Gentileschi" target="_blank">Artemisia</a>, riassumo dicendo che è stata una notevole artista del '600 che ha operato in molte località europee. Figlia d'arte, suo padre <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Orazio_Gentileschi" target="_blank">Orazio Gentileschi</a> era una amico e rivale di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Michelangelo_Merisi_da_Caravaggio" target="_blank">Caravaggio</a> a Roma, ne acquisisce i segreti e capacità, affinandole e ampliandole grazie al confronto con i tanti artisti operanti in Toscana, Veneto, Inghilterra, Spagna e Olanda.</div>
<div style="color: #666666; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 22.3999996185303px; margin-bottom: 1.5em; margin-top: 0.5em; text-align: justify;">
In "Artemisia" di Alexandra Lapierre, si ripercorre la vita dell'artista dall'infanzia fino alla scomparsa del padre Orazio, momento in cui la carriera di Artemisia è all'apice del successo. Del rapporto mutevole, d'affetto prima e d'aspra rivalità poi, fra Orazio e Artemisia viene fornito ogni più piccolo dettaglio. Così come delle vicende che hanno portato allo stupro da parte di <em>Agostino Tassi</em>, da cui ne è seguito un processo vinto dalla <em>Gentileschi</em>. È proprio questo avvenimento, unico più che raro nel contesto seicentesco, a dare il via al successo dell'artista. Elemento apprezzabilissimo in un romanzo biografico, ritroviamo, man mano che la trama prosegue, i documenti che attestano la veridicità di quanto detto. Intorno alle vicende realmente avvenute, ritroviamo dunque la capacità della Lapierre di elaborare il carattere, insieme al temperamento esuberante, della protagonista, delle sue relazioni e dei vari personaggi, armonizzando anche, in base alla documentazione, il susseguirsi delle vicende. Procedendo con questo criterio le discrepanze storiche vengono ridotte al minimo, se non annullate.<span style="line-height: 22.3999996185303px;">Un romanzo che mi ha dato la possibilità di fare tante piccole scoperte e </span><span style="line-height: 22.3999996185303px;">approfondimenti </span><span style="line-height: 22.3999996185303px;">che altrimenti non avrei mai appreso attraverso i classici manuali di storia dell'arte. Un esempio è stato scoprire la prima volta nella storia in cui è stata allestita una mostra personale, in questo caso dal coniuge dell'artista, o che grazie ad Artemisia si è data la possibilità alle donne di apprendere i rudimenti dell'arte, da qui il susseguirsi di corsi di pittura per giovani donne nobili, e l'esistenza di un'altra artista, architetto e scultrice, sua contemporanea operante a Roma, tale </span><em style="line-height: 22.3999996185303px;">Plautilla Bricci</em><span style="line-height: 22.3999996185303px;">, anch'essa figlia d'arte la cui carriera è stata agevolata presumibilmente dalla scia del successo di Artemisia. Trattandosi di una biografia ben fatta, e storicamente attendibile, non posso esimermi dal consigliarla. Un'ultima chicca, unica più che rara che vizia i più pigri, è il ritrovare stampate all'interno del romanzo diverse opere citate che altrimenti si sarebbero dovute ricercare diversamente.</span></div>
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Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-46244394717152341292013-12-27T17:52:00.000+00:002013-12-27T17:52:00.419+00:00Il talento di mr. Ripley - Patricia Highsmith<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-2-gTLFmJdbcph_QIBCnAbD3ELFA_huH4p8l2yVNVI04X8h9X2cLCxLWB3Du_9LcgTPV9_7F2ee6YnZqGg7uNNCTWQL1ejzjaW_Lx9tPVsHBI4QIk47qe3U_PbleYgdqTj7fRlWlwfO1K/s1600/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-2-gTLFmJdbcph_QIBCnAbD3ELFA_huH4p8l2yVNVI04X8h9X2cLCxLWB3Du_9LcgTPV9_7F2ee6YnZqGg7uNNCTWQL1ejzjaW_Lx9tPVsHBI4QIk47qe3U_PbleYgdqTj7fRlWlwfO1K/s320/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpg" width="213" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il telento di mr. Ripley<br />
Paticia Highsmith</td></tr>
</tbody></table>
Indugiavo sulla decisione di scrivere o meno una mio parere su <i>Il talento di mr. Ripley</i> della <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Patricia_Highsmith" target="_blank">Highsmith</a> in quanto non mi sembrava di poter aggiungere altro ai molteplici pareri che ha suscitato, soprattutto dopo la realizzazione del film ad esso ispirato. Ma l'impressione, positiva oltre ogni mia aspettativa, mi a ha spinto a esternare qualche pensiero. Come già dicevo ha ispirato un film che ha riscosso un certo successo, ma che personalmente ho trovato più debole rispetto al romanzo, sebbene ben interpretato. Non sono avvezzo alla lettura di gialli e noir, ma spero, senza presunzione, di poterne riconoscere il valore quando me ne capita, e dal basso della mia competenza sono felice di aver scoperto solo ora il principio di una serie, quella dedicata mr. Ripley appunto, che ha attirato completamente la mia attenzione e che sono ansioso di poter continuare. Questo primo capitolo presenta una trama ben architettata, che inganna il lettore presentando inizialmente un contesto pacato, placido, che scivola anche nel bucolico nei primi capitoli. La suspanse ha un'improvvisa impennata dopo il primo quarto, e da quel momento in poi si è intrappolati in una lettura di cui non si può più fare a meno. I colpi di scena sono ben equilibrati e organizzati tanto da mozzare il fiato al momento appropriato. Come ogni buon noir, la prosa è asciutta, non si perde in inutili descrizioni o introspezioni, anche se il profilo psicologico dei personaggi, il protagonista su tutti, viene ben delineato. Un romanzo che credo non abbia nessuna pretesa moralistica, ma che dona un interessante e alternativo punto di osservazione. Nell'atavica contrapposizione fra bene e male, in questo romanzo i confini fra i due vengono sfumati, si perdono nel dubbio che le azioni non siano completamente errate, e in tale contesto il vecchio adagio "il crimine non paga" viene meno.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-17084152542603356362013-12-06T16:35:00.004+00:002013-12-06T16:36:44.874+00:00La bellezza delle cose fragili - Tayie Selasi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg13fNtxodH765OjwGj7pVnmMhLlq94xe1Amvrl0kztz5rKtvzRbaYzetxkaZz2KGluT4gX6usr9eIx3B9vjnX4U0L3_ZyGiD_9TbhyFtRWWuef75i6gYMWAbX9c-Vi8bnb_vUHwRuFVNqg/s1600/La-bellezza-delle-cose-fragili-Taiye-Selasi-cover-alessandria-bookrepublic.it_.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg13fNtxodH765OjwGj7pVnmMhLlq94xe1Amvrl0kztz5rKtvzRbaYzetxkaZz2KGluT4gX6usr9eIx3B9vjnX4U0L3_ZyGiD_9TbhyFtRWWuef75i6gYMWAbX9c-Vi8bnb_vUHwRuFVNqg/s320/La-bellezza-delle-cose-fragili-Taiye-Selasi-cover-alessandria-bookrepublic.it_.jpg" width="201" /></a></div>
Quando si parla di <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Taiye_Selasi" target="_blank">Tayie Selasi</a> non posso fare a meno di pensare ad un'artista eclettica, versatile, che con i suoi lavori comunica sensazioni e realtà da un personale, e singolare, punto di vista. Ho notato nel web Tayie Selasi quando ancora non intuivo che avrebbe scritto un libro (e che libro!). Il suo <a href="http://www.taiyeselasi.com/" target="_blank">sito</a> come rappresentanza, e twitter come social network, sono le sue finestre per comunicare con il mondo. Non potevo rimanere insensibile a tanta sublime bellezza scaturita dagli scatti fotografici che catturano un momento della giornata o una cromia o un intimo sentimento. E da affezionato e modesto amatore non potevo restare indifferente difronte ad una nuova proposta, in questo caso letteraria, che Tayie Selasi ci offre.<br />
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"Tutte le famiglie felici sono simili, ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" è il noto incipit di Anna Karenina e posso serenamente affermare che si adatta bene al nucleo de <i>La bellezza delle cose fragili</i>, il cui titolo originale è <i>Ghana must go, </i>dal movimento di espulsione in atto nel 1983<i>,</i> ma che nella traduzione viene completamente modificato a causa dell'impossibilità nel rendere il gioco dei tempi verbali . L'ambientazione, ad un lettore superficiale, potrebbe lasciar intendere che si parlerà di tematiche legate al mondo africano, ma la cultura Ghanese, con le sue tradizioni, contaminazioni, superstizioni, è solo lo sfondo, e non la protagonista, del romanzo, e contribuisce, insieme alla prosa colta e originale della neo scrittrice, a caratterizzare l'intera opera. Il tema razzismo c'è, presente, inevitabile, malgrado la volontà individuale di vederlo finalmente finito, concluso, perché quando si parla di colori diversi (come se la varietà epidermica non fosse, come in realtà è, sinonimo di bellezza) il razzismo si impone come una malattia, una piaga putrescente che contagia i più ottusi, e che è il sassolino causa della valanga che si abbatte sulla famiglia Sai. La trama, che parte dalla morte di uno dei componenti della famiglia in questione e che fa da perno attorno a cui si dipana la storia, è centellinata in piccoli frammenti che mano a mano rivelano il disegno nella sua interezza. I molteplici punti di vista, ben delineati e mai confusionari, sono tanti quanti sono i componenti della famiglia Sai, e ci svelano le intime personalità occultate da un'apparenza che inganna, il lettore e i protagonisti.<br />
Un romanzo affascinante, rilfessivo, intimo e commovente, un inizio foriero di aspettative per noi lettori avidi di penne di talento, in aspettativa di un prossimo scritto da una scrittrice che ha ancora tanto da regalare.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-36121519580133683242013-10-30T15:54:00.002+00:002013-10-30T15:58:45.915+00:00A sud del confine, a ovest del sole - Murakami Haruki<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;">
<img alt="murakami aruki" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP9JAyZD7c6WZpvKSyFnREIq8UbHD_lCas6ONJIXbh2zKulbqel98DMUGCG_9U1EAtQuPpI0KG9sdzs_xjVGHqvNocMbTdDvr8zg-t1v8GVwfuzLsyvhGVdZixG_oGVJDTS-90CbK-aoeH/s320/murakami.jpeg" title="a sud del confine, ad ovest del sole" width="198" /> </div>
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Periodicamente, come già detto in passato, mi lascio travolgere dalle atmosfere irreali dal visionario <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Haruki_Murakami" target="_blank">Murakami</a>. Per chi è un abituale lettore di questo autore, riscontrerà la ricorrenza di elementi surreali nei suoi racconti, ma nel caso di <i>A sud del confine, a ovest del sole </i>tali elementi sono assenti, in quanto classificabile come vero e proprio romanzo di formazione. Del protagonista, Hajime, si conosce l'evoluzione emotiva e mentale dai dodici anni fino ai trentasette con una costante fissa: l'amore incondizionato per la sua coetanea Shimamoto, con cui passa momenti indimenticabili durante l'infanzia e che ritrova da adulto.<br />
Una trama che mi ha toccato sin dall'inizio e in cui in diversi tratti mi ci sono rivisto. La stereotipizzazione del figlio unico, in cui Hajime si ritrova, da parte di una cultura familiare che vuole più figli , è un'importante, e toccante, verità sociale che Murakami trattata senza eccessiva drammaticità, inquadrando perfettamente però gli aspetti che la riguardano: il sentirsi differenti dagli altri, la necessità di ritagliarsi dei momenti di solitudine legata alla tendenza a chiudersi in se stessi. Anche l'amore vissuto dal protagonista, una amore intenso che prende in età adulta una piega quasi morbosa da entrambe le parti, è lontano dall'essere un sentimento romantico e idilliaco. L'ossessione che Hajime prova per Shimamoto acquista toni negativi nel momento in cui si ritrova a dover decidere se continuare con la sua vita, moglie, figlie e lavoro, o abbandonare tutto per il suo amore, tutto ciò condito dal solito stile che vede dialoghi brevi, asciutti, che lasciano il pensiero in sospeso e una prosa ruvida, dolorosa eppur scorrevole. Un romanzo che racchiude una forza pari al precedente <i>Norwegian wood</i> senza però perdersi in particolari poco utili all'economia della trama, che tocca le corde dei sentimenti più profondi lasciando un segno indelebile.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-87898082412804271302013-10-24T12:48:00.000+01:002013-10-24T12:48:20.378+01:00Il trono di spade - George R. R. Martin<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_GrQKkhU-JJdrZJfjJaPFv7F9t6j8A5VPeevaD8C6VFGii4quQqgMmz67lrl0Fvv5w7s94MxQ-JpW2wSqlWhI1tg248yThZNb7C92-20OjDyxX3QyohLZuLEmlm_ueVrVn3J5xejH91yS/s1600/il_trono_di_spade_grandi_bestsellers.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_GrQKkhU-JJdrZJfjJaPFv7F9t6j8A5VPeevaD8C6VFGii4quQqgMmz67lrl0Fvv5w7s94MxQ-JpW2wSqlWhI1tg248yThZNb7C92-20OjDyxX3QyohLZuLEmlm_ueVrVn3J5xejH91yS/s320/il_trono_di_spade_grandi_bestsellers.jpg" width="208" /></a></div>
È un'avventura appena iniziata quella con <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/George_R._R._Martin#Le_Cronache_del_ghiaccio_e_del_fuoco" target="_blank">Martin</a> e <i>Le cronache del ghiaccio e del fuoco</i>, e come premessa è carica di tanta aspettativa. Non sono qui per riassumere la prima parte di una lunga e fortunata epopea, ma per esprimere semplicemente la mia opinione e, soprattutto, le mie sensazioni. Ciò che mi aspettavo, sarò sincero, era una storia fantasy da leggere con leggerezza, come intermezzo tra una lettura impegnata ed un'altra. Quanto era lontana la mia opinione dalla realtà! La trama si rivela subito complessa ed intrigante, senza scivolare nel banale. La prima parte, intitolata appunto <i>Il trono di spade</i>, che mi ha immediatamente incantato sin dal prologo, come a disporre delle pedine in una scacchiera, presenta le posizioni, decisioni e azioni dei personaggi lasciandoci intendere che una tempesta si sta addensando all'orizzonte. Il gioco ha inizio ne <i>Il grande inverno</i>, dove ogni componente gioca la sua mossa, vincente o perdente, e il carico di azione ed emozione è tanto. Le soluzioni e conseguenze delle azioni di molte situazioni non sono immediatamente svelate, ma rimandata al capitolo successivo, racchiuso ne <i>A clash of king</i> che include<i> Il regno dei lupi</i> e <i>La regina dei draghi</i> nell'edizione italiana. Una lettura che, per come è magistralmente strutturata, crea una sorta di dipendenza, confermata dal confronto con altri lettori, e che ci invoglia a schierarci con una delle famiglie in lotta per il trono. La sfida che Martin si è proposto è quella di riuscire a mantenere la giusta dose di emozione e suspense nel corso della trama senza incappare in incongruenze a cui saghe molto lunghe sono soggette. A giudicare del grande successo, corroborata dall'altrettanta fortunata serie tv americana firmata HBO, la sfida sembra vinta, ma considerando che i capitoli, inclusi quelli futuri non ancora pubblicati, sono sette, mi riservo il giudizio conclusivo a lettura inoltrata. Per il momento il mio giudizio è positivo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-55457476305008006872013-07-16T15:13:00.001+01:002013-07-16T15:13:37.678+01:00"Il tempo è un bastardo" Jennifer Egan<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQyFoRr4ZYPBO9Ixa31vut_Or0EX4As7bUutjcXP0IC4rYssunAfZU-8lZBBHCB6RGDsQSOSOhPl0lIliLHj5DpWtBWBs0z6_Jnl5EMAUJTTPTwJbT72hrMHdlEMXb3UO0Q9XL9x2Sa1Y-/s240/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQyFoRr4ZYPBO9Ixa31vut_Or0EX4As7bUutjcXP0IC4rYssunAfZU-8lZBBHCB6RGDsQSOSOhPl0lIliLHj5DpWtBWBs0z6_Jnl5EMAUJTTPTwJbT72hrMHdlEMXb3UO0Q9XL9x2Sa1Y-/s240/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Il tempo è un bastardo"<br />
Jennifer Egan<br />
Edizioni Minimum fax<br />
€ 18</td></tr>
</tbody></table>
La curiosità suscitata nei confronti di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Jennifer_Egan" target="_blank">Jennifer Egan</a> ha finalmente trovato modo di essere soddisfatta. I consigli di amici lettori, le lodi delle critiche e il lungo parlarne della stessa casa editrice, che come già detto in passato ha guadagnato la mia fiducia, non potevano lasciarmi indifferente. <i>Il tempo è un bastardo</i> è un titolo dietro cui avrebbe potuto nascondersi un romanzo drammatico e sofferto, ma per quanto di drammi consumati nella narrazione ce ne siano, la luce della speranza non si spegne.<br />L'idea dell'autrice di sviluppare la trama intorno a diversi personaggi, che col tempo il lettore ritrova, e che cambiano, crescono, maturano o regrediscono, fa pensare quasi più ad una raccolta di racconti che ad un romanzo, ma il filo conduttore, la musica quello più evidente e il tempo che scorre quello imperante, cuce le storie e le vite in un'unica narrazione.<br />
La Egan ha dimostrato un'abile capacità di adattare il suo stile allo scorrere del tempo a cui si riferisce la storia. Una capacità che poche e rare volte sono riuscito ad incontrare, delle letture precedenti solo in Stoker con <i>Dracula</i> ho individuato tale capacità.<br />
Una promessa della letteratura contemporanea? Un talento che ci regalerà preziosi gioielli letterari? Mi sembra presto per affermarlo. Le colate di entusiasmo le riservo quando la conoscenza della scrittrice mediante le sue opere sarà inoltrata. Le premesse per delle ottime letture ci sono tutte, il sucessivo <i>Guardami</i>, sucessivo nell'edizione italiana ma antecedente de <i>Il tempo è un bastardo</i>, sembra nascondere altre sorprese.<br />
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<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-30683841349481501222013-06-04T16:55:00.002+01:002013-06-04T16:55:28.246+01:00"Billy Budd il marinaio" Hermann Melville<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimH1sTLPmMHk7OP7SNV0prKYpTy9EO8FRTAVcVVuILLAcPVVGF0Cr5aXnWfHgVXM2jF5UMZQyo_z2dnQz8D06TA33gjdIlHBXFQnfhToraoGHxiHAw4sSfvv70rIF3ZXyrF78pEdwkyvfr/s1600/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimH1sTLPmMHk7OP7SNV0prKYpTy9EO8FRTAVcVVuILLAcPVVGF0Cr5aXnWfHgVXM2jF5UMZQyo_z2dnQz8D06TA33gjdIlHBXFQnfhToraoGHxiHAw4sSfvv70rIF3ZXyrF78pEdwkyvfr/s320/phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpeg" width="204" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Billy Budd il marinaio" <br />
Hermann Melville<br />
Newton Compton Editori</td></tr>
</tbody></table>
Autore della più conosciuta opera <i>Moby Dick</i>, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Herman_Melville" target="_blank">Hermann Melville</a> ha spesso scritto racconti e romanzi che ruotano intorno all'ambiente marinaresco, ambiente a lui familiare in seguito alla sua esperienza su una nave commerciale. Il racconto in questione rientra in questa categoria.<br />
<br />
La storia di Billy Budd non è tanto diversa da qualsiasi marinaio della flotta arruolato forzatamente dalla marina da guerra inglese. Il suo aspetto e la sia indole gli permettono di essere amato da tutti. Ma quando il seme dell'invidia e della gelosia mette radici nel cuore del maestro d'armi Claggart, le vicende prendono una piega drammatica. Merito dell'impeccabile vita di Billy, sarà ricordato dai suoi compagni come un eroe immacolato.<br />
<br />
Diversamente dal suo romanzo più conosciuto, questo breve e ultimo racconto, pubblicato postumo, è depurato da precisazioni scientifiche ormai inesatte nel nostro tempo e si sofferma sulle vicende del protagonista. Una breve storia che non va sottovalutata, e che invece conferma la grande capacità letteraria e comunicativa di Melville. Oltre al puro piacere narrativo, la lettura di questo piccolo romanzo dona la possibilità di affacciarsi in un ambiente, caratterizzato anche dal periodo storico, assai singolare e di mettere a parte di realtà che diversamente non sarebbero emerse.<br />
Lo stile di Melville è all'altezza dei grandi classici: descrizioni curate con dovizia senza eccedere nel minuzioso, caratterizzazione completa e viva dei personaggi, contesto storico ben inquadrato, inserito a ragione nella rosa dei romanzi storici.<br />Ultima e degna conclusione della carriera di uno scrittore che, sebbene in ritardo, giustifica la reputazione di grande romanziere.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-39496993194334927482013-05-28T17:14:00.001+01:002013-05-28T17:14:05.813+01:00"Le uova fatali" Michail Afanas'evič Bulgakov<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhseTRgTjMdO7PCDeQJ6LqFK9WgsiC-zAL8RNsIzJKEkAob93l3Kn4OZZj5EVtISkMtC9AekFTarTMz0ir74dzMNImZ5ULMyAOmjMmAei3-16HQYRJOlluCqQllNxSzk_J0Cfhv71y8zceW/s1600/le-uova-fatali-michail-afanasevic-bulgakov-L-SXgAKp.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhseTRgTjMdO7PCDeQJ6LqFK9WgsiC-zAL8RNsIzJKEkAob93l3Kn4OZZj5EVtISkMtC9AekFTarTMz0ir74dzMNImZ5ULMyAOmjMmAei3-16HQYRJOlluCqQllNxSzk_J0Cfhv71y8zceW/s1600/le-uova-fatali-michail-afanasevic-bulgakov-L-SXgAKp.jpeg" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Le uova fatali"<br />Michail Afanas'evič Bulgakov<br />Newton Compton edizioni</td></tr>
</tbody></table>
Dopo <a href="http://domiemax.blogspot.com/2012/11/il-maesro-e-margherita-michail.html" target="_blank"><i>Il maestro e margherita</i></a> e <i><a href="http://domiemax.blogspot.com/2012/11/cuore-di-cane-michail-afanasevic.html" target="_blank">Cuore di cane</a> </i>ritorna su Sensazioni il visionario Bulgakov. Sempre affezionato alle ambientazioni surreali, questa volta l'autore esplora il mondo della fantascienza.<br />
<br />
Il professor Pérsikov è un placido professore universitario. Accidentalmente scopre che ad una determinata lunghezza d'onda, la luce artificiale permette una crescita accelerata delle cellule animali. La notizia di tale scoperta fa il giro del mondo, e quando un'importante allevamento di polli è decimato da un'epidemia, la scoperta del professore è chiamata in causa. Ma cosa succederebbe se per un errore di consegna la destinazione delle uova di rettile, destinate all'università, e quelle di gallina, destinate appunto all'allevamento, venisse scambiata?<br /><br />Anche in questo racconto Bulgakov, con toni leggeri e spensierati, narra una storia surreale come pretesto per denunciare la realtà del suo Paese. Lontano dallo stile oscuro e cupo dei romanzi tipici della fantascienza classica, Bulgakov, per mezzo di trovate grottesche e a volte comiche, intesse una narrazione godibile, divertente, ma che si fa carico di importanti insegnamenti. Una dimostrazione di come un'attenta riflessione e osservazione possano sviluppare una lungimiranza nei comportamenti sociali. «La scienza può diventare un'arma, se guidata da una società arretrata dal punto di vista civile ed etico» ci dice Bulgakov, e la storia dell'uomo ha dimostrato la veridicità di questo pensiero.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-5688827173782448912013-05-16T22:06:00.000+01:002013-05-20T10:54:55.798+01:00"Sotto un sole nero" Ivano Mingotti<div style="text-align: left;">
</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-xwCXFA7v1f-7wHr6qzS5b-PhxQtoCLst6O2jg5tokfWQrA-jozkBWh4L_XWhtOjbJnGys9ORPWtaqZxtVr5EjBmV-RXQyFpbnd0ZQRjGURrc2jcsiJ_ebgyOx1TDff1PHKJyscNKoiBW/s1600/sotto-un-sole-nero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="ivano mingotti" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi-xwCXFA7v1f-7wHr6qzS5b-PhxQtoCLst6O2jg5tokfWQrA-jozkBWh4L_XWhtOjbJnGys9ORPWtaqZxtVr5EjBmV-RXQyFpbnd0ZQRjGURrc2jcsiJ_ebgyOx1TDff1PHKJyscNKoiBW/s320/sotto-un-sole-nero.jpg" title="sotto un sole nero" width="187" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Sotto un sole nero"<br />
Ivano Mingotti<br />
DEd'A Edizioni<br />
€ 14,00</td></tr>
</tbody></table>
Devo ringraziare l'autore <b>Ivano Mingotti</b> per avermi inviato il testo a titolo gratuito e dato quindi la possibilità di conoscere il suo lavoro e la sua persona.<br />
È sempre un piacere conoscere giovani autori del nostro paese che emergono dal torbido ambiente culturale in cui riversiamo. Una dimostrazione che scrittori connazionalipossono essere capaci di avventurarsi in generi poco utilizzati, quali la fantascienza.<br />
<br />
In una realtà distopica alternativa, il regime totalitario del Ductor, con il pretesto di proteggere il genere umano da catastrofi ambientali, impone ferrei stili di vita e rigide regole sotto un sole nero. Un mondo privo di luce, umanità, sentimenti, libero pensiero. Nove vite di diversa posizione sociale, età e sesso sono i testimoni della soffocante esistenza sotto una dittatura opprimente che vede il tramonto del suo potere in un'inaspettata invasione.<br />
<br />
Come già Orwell in <a href="http://domiemax.blogspot.com/2012/11/1984-george-orwell.html" target="_blank"><i>1984</i></a>, Bradbury in <i>Farenheit</i> 451 e Dick ne <a href="http://domiemax.blogspot.com/2012/11/la-svastica-sul-sole-philip-k-dick.html" style="font-style: italic;" target="_blank">La svastica sul sole</a>, a cui probabilmente Mingotti si ispiri, in <i>Sotto un sole nero </i>ritroviamo l'esistenza racchiusa in una realtà cattiva, matrigna, distopica, se vogliamo riutilizzare il termine appropriato. E come nel caso delle tre opere sopra citate, questo romanzo viene presentato in un momento di forte tensione per il paese e per il mondo intero. Il racconto si fa carico di presentarci i problemi, osservati da diversi punti di vista, legati a tale realtà e riesce, nell'insieme, a trasmetterci la giusta portata dell'angoscia vissuta. Utilizzando come espediente il discorso diretto, con una prosa personale, veniamo coinvolti nelle vite asfittiche dei nove narratori.<br />
Da lettore appassionato, lontano dal ruolo di critico letterario, vorrei però isolare quelli che personalmente credo siano i due principali punti critici dell'opera. La scelta di alcuni vocaboli abbassa un po' il livello linguistico del racconto, un esempio è l'uso poco musicale della parola "strilli" invece di "urla". Nel voler utilizzare il discorso diretto, presentando i pensieri dei protagonisti come un flusso di coscienza, è essenziale diversificare lo stile linguistico, per permette non solo l'identificazione del personaggio, ma anche di isolarli e memorizzarli. Purtroppo questa varietà non è così evidente nel romanzo, dando l'impressione che sia sempre il medesimo personaggio a comunicare.<br />
Nel complesso è un'opera che ha il suo peso per il momento che stiamo attraversando e che, come tutte i buoni racconti di fantascienza, ci fornisce diversi spunti di riflessione.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-65385652275415451322013-03-08T08:38:00.001+00:002013-05-20T10:55:06.863+01:00"Il corpo umano" Paolo Giordano<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU6ltKLyGDQL6vbrbjuamrYtpD-uiIXybq0yuWA5VouO77Rp-JGZYAj7tTtPBk4TYel-48dTodlz5IiF4bCYnM0lCEbIAeClGbwP0ESCHgt72v3r2ObBvFjXX6p3pAxmKjhsK024oNgMIs/s1600/url.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU6ltKLyGDQL6vbrbjuamrYtpD-uiIXybq0yuWA5VouO77Rp-JGZYAj7tTtPBk4TYel-48dTodlz5IiF4bCYnM0lCEbIAeClGbwP0ESCHgt72v3r2ObBvFjXX6p3pAxmKjhsK024oNgMIs/s320/url.jpeg" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Il corpo umano"<br />
Paolo Giordano<br />
Mondadori edizioni<br />
€ 19,00</td></tr>
</tbody></table>
Il tanto contestato <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Giordano_(scrittore)" target="_blank">Paolo Giordano</a> ci riprova. Con <i>La solitudine dei numeri primi</i>, vincitore del premio Strega nel 2008 e di molti altri premi, si è fatto conoscere quale scrittore, non riuscendo, però, a guadagnare il consenso generale del pubblico di lettori, che non ha apprezzato pienamente il romanzo. Personalmente, per quanto abbia trovato la trama debole e scontata, non lo giudico così negativamente. Con <i>Il corpo umano</i> ho voluto dare a Giordano un'altra possibilità. E mi sento di dire che non è stato tempo perso.<br />
<br />
La trama si sviluppa intorno ad un plotone in missione di pace di un avamposto in Afghanistan. Le vicende personali dei militari mescolate e alterate dalla vita militare lontana da casa sono esaminate una per volta, con maggior attenzione a quelle del maresciallo Antonio René, gigolò a tempo perso, e del tenente medico Alessandro Egitto, il cui drammatico passato familiare ha influito, e continua ad influire, sulle sue scelte e sulla carriera militare.<br />
<br />
Ammetto di essere stato in passato, a torto o a ragione, troppo critico con gli autori italiani del nostro tempo. Partire prevenuti su un libro, positivamente o negativamente, è sempre indice di chiusura mentale. E così capita che romanzi mediocri vengano definiti "grande letteratura contemporanea" solo in virtù della popolarità dell'autore, e qui mi riferisco a <a href="http://domiemax.blogspot.it/2013/01/il-seggio-vacante-j-k-rowling.html" target="_blank">libri</a> di cui ho avuto già modo di parlare in passato e che si sono rivelati delle vere e proprie delusioni, e libri che meritano la nostra attenzione, se non altro per la realtà che ci presentano, vengano snobbati perché l'opera antecedente non ha raggiunto le aspettative. È il caso de <i>Il corpo umano</i>. Lontano dall'essere la summa delle opere letterarie italiane contemporanee, assolve ad ogni modo lo scopo per cui è stato scritto. L'obiettivo è quello appunto di rappresentare una realtà, quella dei corpi di pace italiani in Afghanistan. Le storie dei vari personaggi sono presentate in modo lineare, semplice, con il giusto grado di introspezione. È anche vero che qualche cliché tipico dell'ambiente militare lo si poteva risparmiare, se non altro per evitare di banalizzare certi avvenimenti, ma le tinte generale di un simile ambiente sono state date.<br />
Il paragone con <i>La solitudine dei numeri primi</i> è d'obbligo. Avendo parzialmente deluso le aspettative, capire se nel tempo c'è stata una crescita è quasi la ragione che spinge a leggere <i>Il corpo umano</i>. Personalmente ho trovato un Giordano più maturo, con la volontà di distinguersi, di caratterizzarsi, come spesso mi ritrovo a dire. La prosa non ha raggiunto i livelli che ci si aspetterebbe da un romanzo di alta letteratura, ma risulta godibile in ogni caso. In coscienza mi sento di consigliarlo perché ci insegna, se non una morale, almeno un aspetto della nostra storia su cui spesso non ci soffermiamo abbastanza.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-62563418591109019512013-03-06T11:46:00.001+00:002013-05-20T10:57:48.313+01:00"Kafka sulla spiaggia" Murakami Haruki<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmtJjsB6jppERp0bkU-CqXPt9-zQZofhflbWJuzhNl97vc4tI0Utrcy4XvHu9-LHGApVKOVUsVIBLB27sIc76zhcw1ZisJ0dN_-D9ssdnX_4-pWwxyrvwYaBO3jiCxbrX5EWZXFFFXwV65/s1600/kafka.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="murakami haruki" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmtJjsB6jppERp0bkU-CqXPt9-zQZofhflbWJuzhNl97vc4tI0Utrcy4XvHu9-LHGApVKOVUsVIBLB27sIc76zhcw1ZisJ0dN_-D9ssdnX_4-pWwxyrvwYaBO3jiCxbrX5EWZXFFFXwV65/s320/kafka.jpg" title="kafka sulla spiaggia" width="206" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Kafka sulla spiaggia"<br />
Murakami Haruki<br />
Einaudi edizioni<br />
€ 15,00</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Fra i tanti obiettivi posti quest'anno, avevo già accennato alla voglia di rileggere alcuni capolavori in occasione de "<a href="http://domiemax.blogspot.com/2012/12/lo-hobbit-jrr-tolkien.html" target="_blank">Lo hobbit</a>", c'è quello di voler approfondire la conoscenza delle opere di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Haruki_Murakami" target="_blank">Haruki Murakami</a>. Il germoglio della mia passione per gli autori giapponesi è nato proprio con Murakami, e spinto dalle tante opinioni positive e dalla grande capacità dell'autore di usare la fantasia come mezzo per manipolare la realtà dei suoi romanzi, ho preso questa decisione. Il primo libro, di quella che sarà una lunga serie per quest'anno, è appunto <i>Kafka sulla spiaggia</i>.</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Tamura Kafka è un quindicenne che ama leggere e la cui vita è segnata da una profezia. Sua madre è andata via quando Kafka aveva solo quattro anni, portando via sua figlia. Anche Kafka decide di fuggire di casa. Raggiunge la città di Takamatsu dove conosce <span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">Ōshima, giovane bibliotecario, e la signora Saeki, cordinatrice della biblioteca. </span></span><br />
<span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Parallela alle vicende di Kafka c'è la vita di Nakata, un anziano signore la cui vita è stata segnata da un evento singolare nella sua infanzia e dotato della capacità di comunicare con i gatti. L'incontro con un misterioso signore segnerà una svolta decisiva nella sua vita. Le tre vite, quella di Kafka, della signora Saeki e di Nakata, sono destinate ad incontrarsi.</span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;"><br /></span>
</span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">Murakami in questo romanzo denso di significati e citazioni letterarie, ci offre una trama fitta, ricca di avvenimenti e di riflessioni. Ad iniziare dal nome del protagonista principale, Kafka, che, oltre a rimandare al Franz Kafka di cui Murakami riprende le atmosfere del realismo magico, gioca sul significato del nome in ceco, scritto kavka, che significa cornacchia, collegandolo al ragazzo di nome Corvo, amico immaginario del giovane quindicenne. Altra citazione non meno degna è la rivisitazione, presa in prestito </span><span style="background-color: white; line-height: 19.1875px;">dal classicismo, del racconto di Edipo, proponendolo in chiave rivisitata e moderna. Le vicende viaggiano sul confine tra realtà e sogno non rientrando in nessuna delle due. Sta al lettore scegliere in cosa credere e quali lezioni o morali trarre. Murakami ancora una volta unisce due culture a cui lui stesso è legato. Se sotto certi aspetti veniamo immersi nelle ambientazioni, nelle abitudini e nella forma mentis legate al retaggio dell'autore, sotto altri non mancano, oltre alle citazioni già fatte di autori e miti occidentali, richiami a gusti dal sapore europeo, tanto cari a Murakami e maturati nei soggiorni in Europa e negli Usa. La prosa è incantevole, delicata e richiede, in certi passaggi, una maggiore attenzione, non risultando per questo noiosa o difficile. Unica perplessità nutrita nell'intero romanzo è l'indugiare, forse inutilmente, sulle scene di sesso. Un libro da leggere perché ci apre una finestra su un mondo, o dei mondi, che ci insegnano a vivere, riflettere e a porre un po' più fiducia nella fantasia. </span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-12050601852505626862013-02-27T14:40:00.001+00:002013-05-20T10:55:28.156+01:00"Il gattopardo" Giuseppe Tomasi di Lampedusa<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuDHMSH68mxbOsg_4Kgg0h2IeNel5-PAfDrB_xGu1-6mPj8_gBeHRCPPkaE3sLPbQgVYJA31ulDClEi0EyVWjmJJWeRuNprHycJML5Eli-v0wlaW6AtxoFQFqzOJMp3x3xlaJyvtFqX2yc/s1600/Il_20gattopardo-64214.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuDHMSH68mxbOsg_4Kgg0h2IeNel5-PAfDrB_xGu1-6mPj8_gBeHRCPPkaE3sLPbQgVYJA31ulDClEi0EyVWjmJJWeRuNprHycJML5Eli-v0wlaW6AtxoFQFqzOJMp3x3xlaJyvtFqX2yc/s320/Il_20gattopardo-64214.jpg" width="203" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Il gattopardo"<br />
Giuseppe Tomasi di Lampedusa<br />
Universale Economica Feltrinelli<br />
Edizioni<br />
€ 6,20</td></tr>
</tbody></table>
Capisco che molti dei lettori avranno avuto modo di leggerlo tempo fa, in remote epoche scolastiche, oppure ci sono coloro che, ancora ridenti studenti, ne tentano il primo approccio. Io non ho avuto la fortunata opportunità di avere professori che me l'hanno consigliato (i miei professori non mi hanno mai dato uno straccio di consiglio letterario, ma lasciamo perdere) e dunque mi sono ridotto a leggerlo alla soglia dei 34 anni. Vincitore del premio Strega nel '59, era il tredicesimo anno dalla nascita di questo riconoscimento, "Il Gattopardo", unico scritto di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Tomasi_di_Lampedusa" target="_blank">Giuseppe Tomasi di Lampedusa</a>, scomparso due anni prima della pubblicazione, è un classico della letteratura italiana, sebbene di relativa giovane nascita. Ad incrementare ulteriormente la fama , già a livello mondiale in seguito alla traduzione in molte lingue, è stata la trasposizione cinematografica, da cui è stata tratta la copertina di questa edizione, già capolavoro della cinematografia mondiale, diretta da Luchino Visconti e il cui cast stellare comprende Burt Lancaster, Claudia Cardinale e Alain Delon. Il film meriterebbe un articolo a parte, ma parliamo ora del libro.<br />
<br />
Un momento storico decisivo per l'Italia. È il tramonto della dinastia borbonica e il principio della nascita dell'Italia unificata. Il principe Fabrizio Salina vive il cambiamento, dalla sua Sicilia, molto da vicino. Il declino della nobiltà inizia con il fidanzamento del nipote Tancredi con la bellissima, ma provinciale e di umili origini, Angelica.<br />
<div>
<br /></div>
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Tomasi di Lampedusa ha sapientemente tracciato i contorni di una trasformazione, della Sicilia e di riflesso di tutta la nazione, che segna un capitolo importante della nostra storia. Il ritratto della Sicilia è vero, tangibile sia nei tratti paesaggistici che nel delineare le personalità, la gente, i siciliani. Un romanzo storico, ma non solo. La prosa del Tomasi è profonda ed esemplare. Il ricco linguaggio è un'evidente conseguenza delle sue abitudini letterarie intense, assecondate da una personalità chiusa, taciturna e solitaria. Un classico che ha ragione nell'essere definito tale. Una lettura che va affrontata non solo per avere un quadro storico italiano più dettagliato, ma anche per imparare a riconoscere e distinguere in vero scrittore da un presunto scribacchino. Differenza che negli ultimi anni non sempre è stata notata. Ricordiamoci che la fama non fa lo scrittore. Mi fermo qui, perché aggiungere altro non farebbe che screditare l'opera. Buona lettura</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-50732157269667191602013-02-21T08:21:00.000+00:002013-05-20T10:58:17.221+01:00"Io sono febbraio" Shane Jones<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYIH0ZyP-tJH41ZXw5HdPMj7v4vDHbcO6vEXvxevF4f6206-GHyawRso2YFu_NPkTV9_d_wksPNSz_TFZMrJMGep_RCapYuM53NjtJP5H2rXaU7O_Fjv_RJcySN6dzs8Pt42X2mcDfUeNx/s1600/9788876382734.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYIH0ZyP-tJH41ZXw5HdPMj7v4vDHbcO6vEXvxevF4f6206-GHyawRso2YFu_NPkTV9_d_wksPNSz_TFZMrJMGep_RCapYuM53NjtJP5H2rXaU7O_Fjv_RJcySN6dzs8Pt42X2mcDfUeNx/s320/9788876382734.jpg" width="193" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Io sono febbraio"<br />
Shane Jones<br />
Isbn edizioni<br />
€ 13,00</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><i>Io son<span style="font-size: small;">o febbraio</span></i><span style="font-size: small;"> è <span style="font-size: small;">un<span style="font-size: small;">'opera che difficilmente può essere riassunt<span style="font-size: small;">a</span> e <span style="font-size: small;">ancor più diff<span style="font-size: small;">icilmente trattat<span style="font-size: small;">a</span></span></span></span></span></span></span></span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">. <span style="font-size: small;">La particolarità <span style="font-size: small;">risiede non nella trama, ma nel modo in c<span style="font-size: small;">ui essa viene <span style="font-size: small;">narrata<span style="font-size: small;">. </span></span></span></span></span><a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Shane_Jones" target="_blank"><span style="font-size: small;">Shane Jones</span></a></span></span> in questo racconto che non poss<span style="font-size: small;">o <span style="font-size: small;">limitarmi a definire semplicemente favola, sposa meravigliosamente l'elemento poe<span style="font-size: small;">tico, favolistico e onirico come non mi è mai successo di incontrare.</span></span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<br />
<span style="font-size: x-small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif; font-size: small;">In una città imprecisata avviene qualcosa di insolito<span style="font-size: small;">: l'inverno <span style="font-size: small;">si protrae ben oltre i mesi <span style="font-size: small;">stabiliti. <span style="font-size: small;">Un misterioso individuo chiamato Febbraio sembra esserne la causa. Gli abitanti vivono con profonda angoscia la situazione<span style="font-size: small;">, tanto più <span style="font-size: small;">a causa d<span style="font-size: small;">ell'impossibilità di <span style="font-size: small;">poter volare con qualsiasi mezzo, divieto che si <span style="font-size: small;">e</span>stende a tutte le creature alate. Thaddeus Lowe è determianto a non subire passi<span style="font-size: small;">vamente <span style="font-size: small;">il forte disagio e decide <span style="font-size: small;">di intervenire.</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;">Quanto di allegorico c'è in questo racconto non so dirvi, nella simbologia del<span style="font-size: small;">l<span style="font-size: small;">' <i><span style="font-size: small;">Inverno che non voleva mai finire</span></i><span style="font-size: small;">, questo è il sottotitolo del libro, possi<span style="font-size: small;">amo legge<span style="font-size: small;">re tanti significati. <span style="font-size: small;">Ma la lezione che trasmette, quello di non arrendersi mai, neanche difronte<span style="font-size: small;"> alle avversità più insormontabili, è ben evidente. <span style="font-size: small;">U<span style="font-size: small;">n<span style="font-size: small;">o stile che risulta un connubio particolare fra racconto visionario e narrazione poetica<span style="font-size: small;"> che richiede una lettura attenta<span style="font-size: small;">, in misura maggiore in quanto</span> <span style="font-size: small;">il</span> racconto<span style="font-size: small;"> </span>non presegue in modo lineare,<span style="font-size: small;"> poiché gli elementi che ci indicano i diversi <span style="font-size: small;">passaggi temporali, dal passato al presente, <span style="font-size: small;">sono appena accenn<span style="font-size: small;">ati</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>. Come in un sogno, dove avvenimenti sconnessi <span style="font-size: small;">sono uniti nell'intreccio di un'improbabile trama, la s<span style="font-size: small;">toria di cui s<span style="font-size: small;">tiamo parlando è raccontata a tratti, spesso<span style="font-size: small;"> </span></span></span></span> dal punto di vista di soggetti diversi, lasciando solo intravedere l'insieme narrativo. <span style="font-size: small;">L'effetto<span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"> finale è quello di un trasporto su un livello diverso di realtà. A<span style="font-size: small;"> coinvolgere maggiormente, in una sorta di sinestesia dei sensi<span style="font-size: small;">, sono sia i<span style="font-size: small;"> nomi dei personaggi, un esempio è "la ragazza che sapeva di miele e di fumo", che l<span style="font-size: small;">a scelta di rimpicciolire e ingrandire i <span style="font-size: small;">caratte<span style="font-size: small;">ri adeguandoli al tono di voce<span style="font-size: small;"> usato.</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">Un libro che va </span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">letto più volte per </span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">catturare </span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;">i molteplici elementi che la compongono</span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Times, Times New Roman, serif;"> e che richiede un'impegno particolare per riuscire ad apprezzarlo.</span> </span></span></span></span> </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-71102705321351854612013-02-19T16:56:00.000+00:002013-05-20T10:58:25.531+01:00"Vita di Pi" Yann Martel<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWEy_yTpLKOWCLpFMRIHcWfLuBP_NNvlkyJpp_laa3y6MbCVFTXskHmdb6vENJC5K7flWI-fiTk6_61U6idLWhNF2U6IKsnqVrRp4ABs_WEqtsgDekTO0p-bHNBpekAXGn4GXonjE3JzwB/s1600/COVER-VitaDiPiRELEASE_zps5b15cc0e.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="yann martel" border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWEy_yTpLKOWCLpFMRIHcWfLuBP_NNvlkyJpp_laa3y6MbCVFTXskHmdb6vENJC5K7flWI-fiTk6_61U6idLWhNF2U6IKsnqVrRp4ABs_WEqtsgDekTO0p-bHNBpekAXGn4GXonjE3JzwB/s320/COVER-VitaDiPiRELEASE_zps5b15cc0e.jpg" title="vita di pi" width="214" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"Vita di Pi"<br />
Yann Martel<br />
Edizioni Piemme Bestseller<br />
€ 10,50</td></tr>
</tbody></table>
Ennesimo libro da cui è stato tratto un film. Personalmente, però, il libro lo conoscevo già da diverso tempo e la sua trasposizione cinematogrfica è stata solo il pretesto per leggerlo quanto prima, o almeno prima di poter vedere il film. Mi aspettavo parti noiose e punti morti, per quanto in generale la trama abbia suscitato molte curiosità, e invece <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Yann_Martel" target="_blank">Yanna Martel</a>, con mio grande sollievo, costruisce una storia che attira magneticamente, impedendo anche ad un debole desiderio di abbandono di affiorare. <br />
<br />
La vita a Pondicherry del giovane Piscine Molitor Patel, che si fa chiamare Pi (come il π) per non essere oggetto di scherno, è diversa da quelle dei giovani della sua età. Suo padre è proprietario dell'unico giardino zoologico dell'isolae, dunque Pi vive in uno zoo. Il contatto con le diverse specie di animali è di ordinaria amministrazione, ma non per questo Pi darà per scontato la merviglia che essi suscitano e la conoscenza delle abitudini comportamentali delle bestie. Ma le circostanze sfavorevoli impongono un trasferimento in Canada, sia per la famiglia Patel che per diverse creature dello zoo. E come se non bastasse il mercantile su cui sono imbarcati affonda. Da qui inizia l'avventura di Pi e Richard Parker, un esemplare adulto di tigre del Bengala, entrambi naufraghi sulla medesima scialuppa. <br />
<br />
Leggendo la trama si potrebbe essere indotti a pensare che <i>Vita di Pi</i> sia una favola moderna ricca di elementi fantastici. Niente di più errato. La dinamiche logiche sono così ben costruite da far credere che la storia non sarebbe potuta andare diversamente. Le scelte di Pi, i suoi comportamenti e i suoi percorsi mentali sono così reali e così intelligentemente illustrate da risultare convincenti e ricreare nel lettore gli stessi stati d'animo. Un romanzo introspettivo che scava nella mente umana così da mettere in luce le sensazioni e le emozioni primordiali che emergono solo in casi estremi. La storia utilizzata come metafora della lotta fra la paura e la volontà di vivere è un sapiente mezzo di comunicazione che raggiunge il suo scopo. Martel, con un linguaggio semplice e un prosa scorrevole, crea un contrasto fra i toni tenui e limpidi del suo scrivere e il dramma, con le sue sensazioni forti, del naufragio e della sopravvivenza. Un racconto che ci mette di fronte a noi stessi e ci chiede di fare una scelta. La nostra scelta finale ci dirà se siamo positivi e sognatori o realisti e negativi. Un libro che, insieme a poche altre letture, contribuisce a modificare la nostra visione della vita ed a capire che il nostro piccolo mondo, fatto di abitudini, scelte e princìpi, può essere capovolto in qualsiasi momento e che è proprio quella circostanza a dimostrare quanto valiamo. Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1240766415593074659.post-56266374348642823632013-02-09T11:00:00.000+00:002013-05-20T10:58:33.123+01:00"La fabbrica di cioccolato" Roald Dahl<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz1HNt15W69tXnjKOGAPjeKXNSUV5k36YnayUUM_ATOE1Ce-qMCzDE3JQP_PNRUmkV-EO_CTvVPHjBHjmPb9HlWc-2r_b1hLgaAmZRzqabLYYBpNRcQ_VJ32vD69b9-GF3PGPcqQnk7rFQ/s1600/la+fabbrica+di+cioccolato+2.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="roald dahl" border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhz1HNt15W69tXnjKOGAPjeKXNSUV5k36YnayUUM_ATOE1Ce-qMCzDE3JQP_PNRUmkV-EO_CTvVPHjBHjmPb9HlWc-2r_b1hLgaAmZRzqabLYYBpNRcQ_VJ32vD69b9-GF3PGPcqQnk7rFQ/s1600/la+fabbrica+di+cioccolato+2.JPG" title="la fabbrica di cioccolato" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">"La fabbrica di cioccolato"<br />
Roald Dahl<br />
Salani editore collana Gl'istrici<br />
€ 8,50</td></tr>
</tbody></table>
Dobbiamo a Gene Wilder e in seguito a Johnny Depp, ed ai rispettivi registi Mel Stuart e Tim Burton, se Willy Wonka e la sua fabbrica di cioccolato, frutto della mente di <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Roald_Dahl" target="_blank">Roald Dahl</a>, sono conosciuti in tutto il mondo. Due trasposizioni cinematografiche riuscite e di meritato successo. Una favola originale, adatta per i bambini dai 3 ai 10 anni, ma gradevole anche per noi "bambini" un po' più grandi. <br />
<br />
Ad un offervatore distratto Charlie Bucket potrebbe sembrare un bambino davvero sfortunato: la sua famiglia è molto povera, vive in una casa molto piccola e insieme ai suoi genitori vivono quattro anziani nonni in un unico letto da cui, per la mancanza di forze, non hanno mai la possobilità di alzarsi. Ma Charlie è un ragazzo fortunato. È circondato da tanto affetto e non mancano mai, ogni sera, le storie avventurose di nonno Joe. Nella sua stessa città c'è un'incredibile fabbrica di cioccolato, da dove non entra e non esce nessuno, e che produce i più strardinari e bizzarri dolci che si possano immaginare. Willy Wonka, il proprietario, imbandendo un concorso, decide di far entrare cinque bambini, con i rispettivi genitori, nella sua fabbrica. Charlie ed altri quattro ragazzi hanno questa possibilità, ma la visita si rivela più di un semplice tour esplorativo. Sembra che la fabbrica faccia emergere i lati, positivi e negativi, della personalità dei visitatori.<br />
<br />
Gradevole e istruttiva. La storia di Charlie e della sua avventura nella fabbrica di cioccolato dell'originale Wonka è ancora attuale. La morale generale è valida ancor più oggi di quanto lo sia stato al momento della prima pubblicazione. La terminologia, la trama e lo stile stesso sono orientati ad un pubblico giovanissimo, per cui le trasposizioni cinematografiche, e in particolar modo quella del 2005 diretta da Tim Burton, per quanto fedeli alla trama, la arricchiscono di maggiori particolari rispetto al libro, risultando così più interessante per un pubblico adulto, ma le lezioni impartite da Dahl sono più incisive nell'opera scritta. Per cui, anche se la versione cinematografica regala qualche emozione in più, è il racconto che diventa educativo, mettendo in secondo piano l'elemento fantastico. Per chi ha voglia di tornare bambino, o per chi ha un figlio a cui leggere un racconto che va oltre il puro divertimento, la storia della Fabbrica di cioccolato è senz'altro consigliata.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/09462539479215034336noreply@blogger.com2