Non buttiamoci giù - Nick Hornby

Avevo scelto di leggere Non buttiamoci giù perché sentivo il bisogno di qualcosa di leggero e spensierato, per distrarmi, come è accaduto altre volte, fra una lettura impegnativa e l'altra. Nick Hornby, d'altra parte, premette tale divertimento. Il titolo stesso, che gioca sul significato simbolico del non abbattersi moralmente, e quello letterale del non gettarsi nel vuoto, prometteva tale divertimento. Per chi non fosse a conoscenza della trama del libro, o del film del 2014 ad esso ispirato, accenno che qui si parla di quattro individui dagli intendi suicidi che si incontrano casualmente l'ultimo dell'anno sul tetto di una casa, decisi nell'accomiatarsi permanentemente da questo mondo. Unanimemente però decidono di concedersi un'ultima possibilità.
Esordisco dicendo che non è stata la lettura che mi aspettavo. Piacevole e ben scritto, siamo chiari, ma non così leggero come lascia intendere. La vita dei quattro protagonisti è senza ombra di dubbio drammatica, e non vi nascondo che la scelta definitiva del suicidio, nei loro panni, l'ho trovata più che logica. Ma forse proprio questa difficoltà nel procedere con la vita normale, dopo aver deciso di andare avanti, insieme ad una scrittura vera e d'impatto, fanno venir meno quelle aspettative di divertimento facile.
Qualche sorriso verrà strappato, un po' per il maldestro tentativo dei protagonisti nel sottrarsi alle situazioni che opprimono le loro esistenze, e un po' per la scrittura stessa di Hornby, giocosa e che non vuole essere seriosa, ma il messaggio concreto che tale lettura lascia è profondo, senza cadere nel semplicistico. Un messaggio che comunica la difficoltà della vita, la frequente mancanza di forze per affrontarla, e come la facile soluzione, quella definitiva, non è così lontana, in quanto nessuno è immune dalla disperazione. Godiamo dunque della vita che abbiamo, dei momenti felici, piccoli, a volte apparentemente insignificanti, aggrappiamoci ad essi, perché sono l'ancora che ci tiene fermi a questo mondo.