"Il corpo umano" Paolo Giordano

"Il corpo umano"
Paolo Giordano
Mondadori edizioni
€ 19,00
Il tanto contestato Paolo Giordano ci riprova. Con La solitudine dei numeri primi, vincitore del premio Strega nel 2008 e di molti altri premi, si è fatto conoscere quale scrittore, non riuscendo, però, a guadagnare il consenso generale del pubblico di lettori, che non ha apprezzato pienamente il romanzo. Personalmente, per quanto abbia trovato la trama debole e scontata, non lo giudico così negativamente. Con Il corpo umano ho voluto dare a Giordano un'altra possibilità. E mi sento di dire che non è stato tempo perso.

La trama si sviluppa intorno ad un plotone in missione di pace di un avamposto in Afghanistan. Le vicende personali dei militari mescolate e alterate dalla vita militare lontana da casa sono esaminate una per volta, con maggior attenzione a quelle del maresciallo Antonio René, gigolò a tempo perso, e del tenente medico Alessandro Egitto, il cui drammatico passato familiare ha influito, e continua ad influire, sulle sue scelte e sulla carriera militare.

Ammetto di essere stato in passato, a torto o a ragione, troppo critico con gli autori italiani del nostro tempo. Partire prevenuti su un libro, positivamente o negativamente, è sempre indice di chiusura mentale. E così capita che romanzi mediocri vengano definiti "grande letteratura contemporanea" solo in virtù della popolarità dell'autore, e qui mi riferisco a libri di cui ho avuto già modo di parlare in passato e che si sono rivelati delle vere e proprie delusioni, e libri che meritano la nostra attenzione, se non altro per la realtà che ci presentano, vengano snobbati perché l'opera antecedente non ha raggiunto le aspettative. È il caso de Il corpo umano. Lontano dall'essere la summa delle opere letterarie italiane contemporanee, assolve ad ogni modo lo scopo per cui è stato scritto. L'obiettivo è quello appunto di rappresentare una realtà, quella dei corpi di pace italiani in Afghanistan. Le storie dei vari personaggi sono presentate in modo lineare, semplice, con il giusto grado di introspezione. È anche vero che qualche cliché tipico dell'ambiente militare lo si poteva risparmiare, se non altro per evitare di banalizzare certi avvenimenti, ma le tinte generale di un simile ambiente sono state date.
Il paragone con La solitudine dei numeri primi è d'obbligo. Avendo parzialmente deluso le aspettative, capire se nel tempo c'è stata una crescita è quasi la ragione che spinge a leggere Il corpo umano. Personalmente ho trovato un Giordano più maturo, con la volontà di distinguersi, di caratterizzarsi, come spesso mi ritrovo a dire. La prosa non ha raggiunto i livelli che ci si aspetterebbe da un romanzo di alta letteratura, ma risulta godibile in ogni caso. In coscienza mi sento di consigliarlo perché ci insegna, se non una morale, almeno un aspetto della nostra storia su cui spesso non ci soffermiamo abbastanza.

"Kafka sulla spiaggia" Murakami Haruki

murakami haruki
"Kafka sulla spiaggia"
Murakami Haruki
Einaudi edizioni
€ 15,00
Fra i tanti obiettivi posti quest'anno, avevo già accennato alla voglia di rileggere alcuni capolavori in occasione de "Lo hobbit", c'è quello di voler approfondire la conoscenza delle opere di Haruki Murakami. Il germoglio della mia passione per gli autori giapponesi è nato proprio con Murakami, e spinto dalle tante opinioni positive e dalla grande capacità dell'autore di usare la fantasia come mezzo per manipolare la realtà dei suoi romanzi, ho preso questa decisione. Il primo libro, di quella che sarà una lunga serie per quest'anno, è appunto Kafka sulla spiaggia.


Tamura Kafka è un quindicenne che ama leggere e la cui vita è segnata da una profezia. Sua madre è andata via quando Kafka aveva solo quattro anni, portando via sua figlia. Anche Kafka decide di fuggire di casa. Raggiunge la città di Takamatsu dove conosce Ōshima, giovane bibliotecario, e la signora Saeki, cordinatrice della biblioteca. 
Parallela alle vicende di Kafka c'è la vita di Nakata, un anziano signore la cui vita è stata segnata da un evento singolare nella sua infanzia e dotato della capacità di comunicare con i gatti. L'incontro con un misterioso signore segnerà una svolta decisiva nella sua vita. Le tre vite, quella di Kafka, della signora Saeki e di Nakata, sono destinate ad incontrarsi.


Murakami in questo romanzo denso di significati e citazioni letterarie, ci offre una trama fitta, ricca di avvenimenti e di riflessioni. Ad iniziare dal nome del protagonista principale, Kafka, che, oltre a rimandare al Franz Kafka di cui Murakami riprende le atmosfere del realismo magico, gioca sul significato del nome in ceco, scritto kavka, che significa cornacchia,  collegandolo al ragazzo di nome Corvo, amico immaginario del giovane quindicenne. Altra citazione non meno degna è la rivisitazione, presa in prestito dal classicismo, del racconto di Edipo, proponendolo in chiave rivisitata e moderna. Le vicende viaggiano sul confine tra realtà e sogno non rientrando in nessuna delle due. Sta al lettore scegliere in cosa credere e quali lezioni o morali trarre. Murakami ancora una volta unisce due culture a cui lui stesso è legato. Se sotto certi aspetti veniamo immersi nelle ambientazioni, nelle abitudini e nella forma mentis legate al retaggio dell'autore, sotto altri non mancano, oltre alle citazioni già fatte di autori e miti occidentali, richiami a gusti dal sapore europeo, tanto cari a Murakami e maturati nei soggiorni in Europa e negli Usa. La prosa è incantevole, delicata e richiede, in certi passaggi, una maggiore attenzione, non risultando per questo noiosa o difficile. Unica perplessità nutrita nell'intero romanzo è l'indugiare, forse inutilmente, sulle scene di sesso. Un libro da leggere perché ci apre una finestra su un mondo, o dei mondi, che ci insegnano a vivere, riflettere e a porre un po' più fiducia nella fantasia.