"Sotto un sole nero" Ivano Mingotti

ivano mingotti
"Sotto un sole nero"
Ivano Mingotti
DEd'A Edizioni
€ 14,00
Devo ringraziare l'autore Ivano Mingotti per avermi inviato il testo a titolo gratuito e dato quindi la possibilità di conoscere il suo lavoro e la sua persona.
È sempre un piacere conoscere giovani autori del nostro paese che emergono dal torbido ambiente culturale in cui riversiamo. Una dimostrazione che  scrittori connazionalipossono essere capaci di avventurarsi in generi poco utilizzati, quali la fantascienza.

In una realtà distopica alternativa, il regime totalitario del Ductor, con il pretesto di proteggere il genere umano da catastrofi ambientali, impone ferrei stili di vita e rigide regole sotto un sole nero. Un mondo privo di luce, umanità, sentimenti, libero pensiero. Nove vite di diversa posizione sociale, età e sesso sono i testimoni della soffocante esistenza sotto una dittatura opprimente che vede il tramonto del suo potere in un'inaspettata invasione.

Come già Orwell in 1984, Bradbury in Farenheit 451 e Dick ne La svastica sul sole, a cui probabilmente Mingotti si ispiri, in Sotto un sole nero ritroviamo l'esistenza racchiusa in una realtà cattiva, matrigna, distopica, se vogliamo riutilizzare il termine appropriato. E come nel caso delle tre opere sopra citate, questo romanzo viene presentato in un momento di forte tensione per il paese e per il mondo intero. Il racconto si fa carico di presentarci i problemi, osservati da diversi punti di vista, legati a tale realtà e riesce, nell'insieme, a trasmetterci la giusta portata dell'angoscia vissuta. Utilizzando come espediente il discorso diretto, con una prosa personale, veniamo coinvolti nelle vite asfittiche dei nove narratori.
Da lettore appassionato, lontano dal ruolo di critico letterario, vorrei però isolare quelli che personalmente credo siano i due principali punti critici dell'opera. La scelta di alcuni vocaboli abbassa un po' il livello linguistico del racconto, un esempio è l'uso poco musicale della parola "strilli" invece di "urla". Nel voler utilizzare il discorso diretto, presentando i pensieri dei protagonisti come un flusso di coscienza, è essenziale diversificare lo stile linguistico, per permette non solo l'identificazione del personaggio, ma anche di isolarli e memorizzarli. Purtroppo questa varietà non è così evidente nel romanzo, dando l'impressione che sia sempre il medesimo personaggio a comunicare.
Nel complesso è un'opera che ha il suo peso per il momento che stiamo attraversando e che, come tutte i buoni racconti di fantascienza, ci fornisce diversi spunti di riflessione.

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