"1984" George Orwell

George Orwell
"1984"
George Orwell
Edizione Oscar Mondadori
Classici moderni
€7,80
Non è facile riuscire a parlare di "1984" di Orwell. Il sistema su cui è incentrato l'intero romanzo è incredibilmente complesso e articolato. Un mondo diviso in tre enormi stati-continenti: Eurasia, Estasia e Oceania. In quest'ultimo, e specificatamente a Londra, si svilupperà la storia...
Un'organizzazione politica totalitaria, dove il Partito, simboleggiato dal volto di un uomo che appare in enormi manifesti e denominato Grande Fratello, vuole essere e pretende di essere l'unica fede, l'unica ragione di vita. Un sistema che non ammette il libero pensiero, di avere dei sentimenti e una vita privata. Un sistema che regola come e quando divertirsi, socializzare, espletare le proprie funzioni organiche e rilassarsi, se sarà possibile. Un sistema che sta sviluppando una nuova lingua, la neolingua, costituita da pochi e semplici vocaboli, che limitano l'esposizione stessa di un'ideologia, qual'ora fosse possibile, e dei propri pensieri. Un sistema che non ammette un passato, che lo riscrive nei propri annali a proprio piacimento, per trasmettere l'idea di infallibilità. Un sistema che concepisce il proletariato, costituito dall'85% della popolazione, allo stesso livello degli animali, e in quanto tali tenuti nella più completa miseria ed ignoranza. In ogni casa dei membri del partito, per le strade, a lavoro, persino nelle campagne c'è uno schermo e un microfono che permettono di tenere la popolazione sotto controllo, sempre, anche durante le ore di sonno. Il protagonista è Winston Smith, dipendente di uno dei Ministeri, quello della Verità, che paradossalmente si preoccupa di riscrivere menzogne sul passato a favore del Partito. Winston sarà attanagliato dai dubbi, dubbi che riguardano la presunta ed ostentata infallibilità del partito, dubbi che riguardano il passato e la propria condizione. Questi dubbi porteranno all'odio silente verso il Grande Fratello, e alla speranza di poter rovesciare il sistema, alla speranza di vedere il proletariato ribellarsi alla loro condizione.
Un romanzo claustrofobico, che lascia una sensazione di oppressione anche dopo aver letto l'ultima pagina. Due sensazioni perdureranno durante la lettura: il terrore che scaturisce dalla possibilità che tutto ciò possa realizzarsi, e di cui forse ne vediamo già l'ombra, e il timore che il passato possa essere stato contraffatto e che non sia quello che conosciamo.
Da leggere e rileggere, per capire dove potremmo sbagliare e quali sono i veri valori della vita, senza però cadere nel banale.

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