"Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi" Alessandro Piperno

"Inseparabili.
Il fuoco amico dei ricordi"
Alessandro Piperno
Edizioni Mondadori
€ 20,00
Esordisco con una delle mia immancabili premesse: quella che mi accingo ad esporre è un'opinione prettamente personale, e pertanto non è volta a screditare né l'autore né la sua opera.
E dopo questa premessa, si è già capito quali siamo state le mie impressioni in merito a "Inseparabili" di Piperno, ma permettetemi di fornirne la spiegazione.

Famiglia alto borghese quella dei Pontecorvo al principio degli anni '80. I due fratelli, Filippo e Samuel, vivono un'infanzia dorata, ma un dramma sconvolge la loro vita e li segna per sempre: il padre è accusato di molestie e abusi nei confronti della fidanzatina dodicenne di Samuel. La reazione dell'accusato è quella di rinchiudersi nel seminterato della villa di famiglia fino alla sua prematura morte. Crescendo le vite dei due fratelli percorrono due binari differenti: Filippo, introverso, ipocondriaco, con un rendimento scolastico basso, ma inconsapevolmente talentuoso fumettista, diventa un parassita che vive alle spalle della ricca e avvenente moglie. Samuel, brillante, spigliato, impeccabile nei voti come nella vita e prossimo sposo di una donna che lo ama incondizionatamente, intramprende una carriera imprenditoriale di successo per un'importante impresa, sebbene i suoi insuccessi sessuali gli causino frustrazioni. I due destini si capovogeranno quando il talento di Filippo verrà riconosciuto a livello modiale mentre Samuel, a causa di un avventato affare, perderà il lavoro, l'amore e la serenità. Questo sarà la scitilla che farà riemergere rancori, delusioni e sensi di colpa accumulati nel passato.

Vincitore del premio Strega 2012, "Inseparabili" è stato oggetto di lodi sperticate e osanna da parte dei critici. A fine lettura mi chiedevo il perché. Piperno ha dato prova di una padronanza linguistica degna di uno scrittore, sebbene diverse forme avverbiali siano state fastidiosamente ripetute e abbondino frasi di una banalità disarmante, ma come la maggior parte degli emergenti scrittori romani l'indugiare futilmente su fantasie, scene e avventure sessuali, insieme ai continui salti temporali dal sapore di inutili e depistanti divagazioni, ha decretato la deludente opinione. Non che non me lo aspettassi, ormai da diversi anni i vincitori del premio Strega sembrano usciti dalla medesima fucina delle idee scontate. E tutti seguono la medesima corrente tanto da far pensare che siano figli della medesima penna. Con Piperno ho deciso di non arrendermi. C'è sempre la possibilità che sia stato vittima della solita e super-pompata trovata pubblicitaria.

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