"L'amante della Cina del nord" Marguerite Duras

 Ormai è mia abitudine iniziare dalla fine per poi risalire all'origine. L'amante della Cina del nord è l'ultimo romanzo scritto da Marguerite Duras e riprende le vicende de l'Amante, scritto diversi anni prima. Stessi personaggi, stesso luogo, ma, come mi suggerisce la quarta di copertina, la storia viene "rivissuta, scavata, sviluppata, ingrandita...".  Sono nell'impossibilità di fare in paragone personale, ma potrò esporre il mio parere sul presente racconto.
Una bambina di quindici anni, il suo amante Cinese di ventotto e una situazione familiare difficile. Questi sono gli ingredienti del romanzo. Una quindicenne europea povera, orfana di padre, che vive in Indocina e cerca affetto e amore da un ricco ventotenne della Cina del nord. Un amore intenso, che vuole superare le barriere raziali e sociali, senza però riuscirci. Una vita, quella della bambina, che si dividerà fra la garçonniere del suo amante, il convitto dove vive e la sua povera e disagiata famiglia, con un fratello più grande violento, una madre rassegnata e un giovane fratello con problemi mentali.

Per quanto possa impegnarmi, riuscire a trasmettere l'intensità dei sentimenti, la passione che travolge la bambina e il Cinese, così come vengono chiamati i due protagonisti, risulterà uno sforzo fallimentare. L'intero racconto ha una forza comunicativa dirompente, i dialoghi sono resi di una relatà cruda, vera. Non è una storia spenseriata, richiede una tempo di metabolizzazione lungo, una sofferenza congiunta con la protagonista intensa, profonda.
La Duras, oltre che scrittrice, ha avuto un passato da regista, e questo suo percorso artistico è evidente dallo stile con sui è stato scritto il racconto. Cambi repentini di scena, dialoghi asciutti, descrizioni essenziali. Difficile consigliare questa lettura, personalmente forte ed emozionante. Uno stile così unico che potrebbe non trovare generale consenso. 

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