"Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" Jonas Jonasson

jonas jonasson
"Il centenario che saltò
dalla finestra e scomparve"
Jonas Jonasson
Bompiani Editore
€ 17,90
Un centenario, un ladro professionista, una donna dai capelli rossi, un gestore di un chiostro con una vasta cultura, un capo di giovani criminali, un pastore tedesco ed un elefante (sì sì, un elefante). Questi sono i personaggi che formano un'insolita banda di fuggiaschi. Un titolo ed una copertina che preparano ad un romanzo divertente ed umoristico. In effetti di humor ce n'è tanto, ma con mia grande sorpresa non è l'unica componente de Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve. Jonas Jonasson, usando un espediente non nuovo, quello della comicità, ma di sicuro successo, mette insieme una storia conivolgente per niente fine a se stessa.

Allan Karlsson compie cento anni. La casa di riposo presso cui è ricoverato organizza una festa per l'occasione. Ma i piani di Allan sono altri. Armato di bastone e pantofole scappa di nascosto dalla finestra per recarsi alla stazione degli autobus. Da qui l'inizio di un' avventura ricca di equivoci e coincidenze spassose. Allan non rimane solo nella sua fuga, ma si aggiungono altri insoliti ed egualmente simpatici amici. Oltre alle vicende dell'allegra brigata, si verrà a parte del passato, ricco di viaggi e conoscenze "importanti", di Allan, e si giustificherà l'atto coraggioso compiuto dal centenario.

A differenza di tanti libri divertenti e ricchi di humor, questo racconto non si limita a strappare qualche sorriso (forse anche più di qualche), ma, leggendo delle vicende del centenario sin dalla nascita, si ripercorre un'intero secolo di storia mondiale, dall'imporsi del generale Franco in Spagna alla morte di Roosevelt, dall'avvento di Stalin alla bomba atomica, rivisti in chiave ironica. Il nostro Forrest Gump letterario, sebbene Allan non abbia nessun deficit intellettivo, è ben caratterizzato e approfondito, tanto da non trovare alcuna difficoltà nell'affezionarci all'arzillo nonnetto. La trama, in cui sono assenti punti morti, scorre ad un ritmo che risulta accattivante e coinvolgente. Le alternanze fra la vicenda del gruppo di fuggiaschi e i ricordi del passato di Allan sono ben organizzate così da non perdere il filo delle storie parallele. Uno stile fresco, frizzante è quello di Jonasson, che in questo romanzo ci fa capire, con il sorriso sulle labbra, che non è mai troppo tardi. Arrendersi alla vita, idea che non accarezza il protagonista, è un preludio alla morte ed è il messaggio che questo racconto vuole comunicarci. Qualsiasi azione commessa in passato, qualsiasi età si possa avere, qualsiasi cultura o reputazione possiamo portarci dietro, l'importante è guardare avanti e prendere la vita con la necessaria leggerezza. Se si vuole passare dei bei momenti in allegria, senza che la qualità delle letture ne risenta, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve è la lettura giusta.

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