"Sofia si veste sempre di nero" Paolo Cognetti

"Sofia si veste sempre di nero"
Paolo Cognetti
Minimum fax editori
€ 14,00
Quando si parla di autori italiani sono sempre scettico.  Non perché sia così ottusamente convinto che in patria non ci siano autori capaci di trasmettere emozioni, ma perché come spesso mi è accaduto, soprattutto con gli autori chiacchierati, premiati e pubblicizzati, la lettura risulta deludente, se non noiosa. L'idea più comune che mi son fatto è quella di un autore che, dall'alto della sua saccenza, si concede malvolentieri ad un pubblico che non lo capirà a fondo, e dunque, messi i panni del difensore della cultura, si impegna ad istruire ed educare il fruitore alla lettura, facendo sfoggio delle sue (presunte) capacità letterarie. Con mia profonda soddisfazione Paolo Cognetti, già autore di diversi racconti e romanzi nonché amministratore del blog Capitano mio Capitano, è riuscito a  tirarsi fuori dal cliché in cui gli autori italiani stanno rientrando.

La vita di Sofia è complicata. Nata prematura, come un presagio di ciò che le riserverà la vita, il suo percorso è irto di ostacoli. Un padre che ha vissuto gli anni di piombo in una Milano in rivolta. Una mamma che rimpiange l'abbandono di una carriera artistica per dare alla luce una figlia, Sofia appunto, e di cui è succeduto il matrimonio riparatore. Matrimonio infelice, un rapporto fatto di incomprensioni, che segnerà Sofia, accentuando ed amplificando i lati spigolosi del suo carattere. Una donna difficile, quasi intrattabile, incapace di lunghe relazioni sentimentali e sociali, questo diventa Sofia. La sua passione, quasi fosse un'ostinazione, nel voler diventare un'attrice la porterà a vivere situazione sempre più complesse. 

Come anticipato nella mia nota introduttiva, polemica fino all'esasperazione, gli autori italiani, come fossero un unico organismo pensante, adeguano il loro stile l'uno all'altro, con il risultato che scritti di diversi autori appaiano figli di un'unica penna. L'eccessiva messa in evidenza della drammaticità della vita dei protagonisti risulta stucchevolmente sgradevole. Sofia si veste sempre di nero parla di una vita drammatica in anni drammatici. Cosa fa la differenza allora con altri autori? La ragione stessa che Cognetti abbia un suo stile letterario lo colloca già ad un piano differente. La vita di Sofia è descritta come se fosse guardata da terzi. Il padre Roberto, la madre Rossana, la zia Marta, il suo amico d'infanzia Oscar e il suo coinquilino Pietro e altre comparse della vita di Sofia ci parlano di lei e di come il mondo la guarda. Personaggi comuni che smorzano i toni drammatici portandoci ad un livello sopportabile e realistico. Cognetti ha la capacità di raccontare come se fosse un vecchio amico che ci narra una storia, in modo limpido, scorrevole, poetico. Lo sfondo, una Milano degli anni settanta, ci permette di dare uno sguardo ad un'Italia in difficoltà, di conoscerne i dettagli e el ragioni per chi come me è nato un decennio dopo, e ci spinge a riflettere parallelamente alle difficoltà odierne. Un libro quindi che giudico molto positivamente e che consiglio. Il prossimo passo è quello di approcciarmi agli altri scritti di questo promettente autore.

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