Ispirato dagli stessi racconti fantastici delle vicende del barone di Münchhausen, personaggio realmente esistito nel '700, "Il barone di Münchhausen" di Raspe
è una raccolta delle avventure poco credibili, ma molto fantasiose, di
un barone che nei suoi lunghi viaggi incontra strane creature...
un esempio lo troviamo tra gli abitanti della luna, forniti di tre braccia, una gamba ed una testa staccata dal corpo, cavalca improbabili destrieri, il suo stesso cavallo, diviso a metà a causa di un incidente, è stato ricucito con rami d'alloro da cui è cresciuta una folta fronda che lo ripara dal sole, e dalle mirabolanti imprese, come la costruzione di un ponte che collega l'Inghilterra con il sud Africa.
un esempio lo troviamo tra gli abitanti della luna, forniti di tre braccia, una gamba ed una testa staccata dal corpo, cavalca improbabili destrieri, il suo stesso cavallo, diviso a metà a causa di un incidente, è stato ricucito con rami d'alloro da cui è cresciuta una folta fronda che lo ripara dal sole, e dalle mirabolanti imprese, come la costruzione di un ponte che collega l'Inghilterra con il sud Africa.
Il libro termina con un appendice in cui il poeta Carl Leberecht Immermann
completa l'inverosimile racconto fornendo un epilogo alla vita del
barone, dove altri personaggi, non meno folli rispetto al protagonista,
faranno da cornice.
Ricordo
poche volte in cui ho fatto una fatica così immane nel leggere un
libro. Le prime due parti, attribuite a Raspe, sono così ricche di
elementi fantastici, da essere troppo difficili da seguire e immaginare.
Sicuramente una trama leggera per quello che era il panorama letterario
nel '700, ma una lettura pedante per noi oggi, dove molti elementi non
sono più ammantati dal mistero (vedi l'ambiente lunare o le profondità
marine dove il barone vivrà una sua avventura). Diverse volte sono stato
tentato dall'abbandonare la lettura, e solo la curiosità di conoscere
la conclusione mi ha spinto a proseguire. La terza e ultima parte,
scritta da Immermann, è stata decisamente più gradevole e scorrevole,
nonché spunto di qualche riflessione sulle abitudini umane e sulla
follia. L'unico elemento positivo a carico dell'intera opera è stato il
trovare un'apertura mentale degli autori. l'idea che tutti gli uomini
siano uguali, senza distinzioni di razza, religione o altro, è qualcosa
di lodevole oggi, ma lo è ancor di più nel contesto storico\culturale in
in cui è stato scritto il libro.
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