I racconti menzionati sono 8, e precisamente
I giorni di Perky Pat, che da il titolo alla raccolta
La macchina salvamusica
Piccola città
La Cosa-padre
Foster, sei morto
La macchina salvamusica
Piccola città
La Cosa-padre
Foster, sei morto
Oh, essere un Blobel!
La fede dei nostri padri
Quel che dicono i morti
La fede dei nostri padri
Quel che dicono i morti
Si
ritorna a respirare l'atmosfera cupa, angosciosa e tesa tanto cara a
Dick. Una serie di racconti diluiti nel tempo nati dalle paure ataviche,
dalle esperienze e convinzioni dell'autore. In ogni brano Dick ci svela
un lato della sua personalità, della sua vita, e sembra, man mano che
si prosegue nella lettura, di conoscerlo sempre più intimamente. Lui
stesso, nelle note, ci spiega la natura del racconto, il motivo stesso
per cui è nato. Non ha timore di esprimere le sue idee, ciò in cui
credeva e che nel momento della stesura ha smesso di credere,
confessandolo al mondo nel racconto "La fede dei nostri padri", sfidando
il giudizio degli editori e delle persone che lo conoscono. Ci dimostra
anche come ancora una volta Dick conosce bene la mente umana, sapendone
prevedere i comportamenti, i cui racconti di "Perky Pat" e "Foster, sei
morto" ce ne danno una prova. Il suo odio per la guerra e la stupidità
del mondo di ricascarci sempre ce lo comunica tramite "Oh, essere un
Blobel!", condannando apertamente le scelte fatte anche dagli Stati
Uniti.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un tuo commento