Controverso personaggio, Yukio Mishima,
prolifero autore giapponese scomparso teatralmente, oserei dire, nel
'70, in quest'opera ha "dipinto" una storia delicata, commovente,
leggera, donandoci uno spaccato, oltre che della vita di un microcosmo
giapponese, di uno stile letterario diverso rispetto alla nostra
cultura, ma senz'altro godibile...
"La voce delle onde" è la storia
del primo amore adolescenziale tra Shinji e Hatsue su una piccola isola
popolata da non più di mille abitanti. La differenza di classe, i
pettegolezzi e le gelosie, insieme ad una lontananza forzata, non
assopiranno i reciproci sentimenti. La loro vita, insieme a quella degli
abitanti, sarà costantemente accompagnata dalla voce, gradevole e
imponente insieme, dell'oceano, vero protagonista del romanzo.
Storia
breve, ma che si lascia amare e ci coinvolge. Un piccolo ritratto della
vita, della cultura e degli ambienti giapponesi del dopoguerra. Una
trama che può attirare soprattutto i giovanissimi, non solo per lo
stile, ma anche per il modo in cui ci parla dei sentimenti, intensi e
verginali, dei primi amori.
Le descrizioni degli ambienti,
accurate ma non eccessivamente dettagliate, ci immergono nel paesaggio e
ci fanno viaggiare lontano.
Una prosa che si allontana, come
detto all'inizio, dalla letteratura europea, ma forse proprio per questo
ci attira, ci incuriosisce, e ci spiega il successo di tanti
talentuosissimi autori nipponici, come Yoshimoto e Murakami, nella
cultura occidentale.
Un libro leggero, che si legge in un pomeriggio accompagnato da una tazza di tè, ma sicuramente da amare.
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