"La voce delle onde" è la storia del primo amore adolescenziale tra Shinji e Hatsue su una piccola isola popolata da non più di mille abitanti. La differenza di classe, i pettegolezzi e le gelosie, insieme ad una lontananza forzata, non assopiranno i reciproci sentimenti. La loro vita, insieme a quella degli abitanti, sarà costantemente accompagnata dalla voce, gradevole e imponente insieme, dell'oceano, vero protagonista del romanzo.
Storia breve, ma che si lascia amare e ci coinvolge. Un piccolo ritratto della vita, della cultura e degli ambienti giapponesi del dopoguerra. Una trama che può attirare soprattutto i giovanissimi, non solo per lo stile, ma anche per il modo in cui ci parla dei sentimenti, intensi e verginali, dei primi amori.
Le descrizioni degli ambienti, accurate ma non eccessivamente dettagliate, ci immergono nel paesaggio e ci fanno viaggiare lontano.
Una prosa che si allontana, come detto all'inizio, dalla letteratura europea, ma forse proprio per questo ci attira, ci incuriosisce, e ci spiega il successo di tanti talentuosissimi autori nipponici, come Yoshimoto e Murakami, nella cultura occidentale.
Un libro leggero, che si legge in un pomeriggio accompagnato da una tazza di tè, ma sicuramente da amare.
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