"L'eleganza del riccio" Muriel Barbery

Muriel Barbery
"L'eleganza del riccio"
Muriel Barbery
Edizioni e/o
Un libro che ha suscitato la mia curiosità sin dalla sua uscita e che pareri contrastanti ne hanno ritardato la lettura. Fortunatamente il rischio di lasciarmi sfuggire una perla della letteratura contemporanea è stato scongiurato. Muriel Barbery , con la sua eleganza e delicatezza, non si è limitata a creare una storia gradevole e toccante, ma le introspezioni dei personaggi elevano l'opera dalla mera narrativa.


La trama è semplice, ma non banale. René Michel, portinaia in un facoltoso quartiere di Parigi al 7 di rue Grenelle, è una donna sulla cinquantina vedova da dieci anni, trascurata, poco attraente, indolente di tutto ciò che la circonda. Ma tutto questo è solo apparenza. Cresciuta fra gli stenti in una famiglia nel banlieue di Parigi, Renée in realta è una donna coltissima. Si interessa di filosofia, letteratura, arte, musica, cinema d'autore e da autodidatta ha sviluppato un gusto e una ricercatezza superiore ai ricchi ma ottusi abitanti del palazzo.
Paloma Josse è una dodicenne figlia di un Ministro della Repubblica. Abita al 7 di rue Grenelle. È intelligente e perspicace, sebbene non lo dimostri, e dall'alto dei suoi dodici anni si eleva a giudice dell'umanità. Ipocrisia,  alterigia, egoismo sono le caratteristiche che nota nella sua famiglia e fra i vicini. L'arrivo di un nuovo abitante al 7 di rue Grenelle, Kakuro Ozu, ricco giapponese, segnerà l'inizio di una nuova vita e di una splendida amicizia fra i tre.

Un libro che rimarrà nel cuore per sempre. A Renée e Paloma ci si lega, ci si affeziona profondamente e spesso si condividono anche i loro pensieri, le loro motivazioni e azioni. Una prosa elegante, colta, a tratti con una comicità in sintonia con essa.  Inaspettatamente commovente e straziante. Un romanzo che va letto e riletto, per riuscire a cogliere tutte le citazioni letterarie, musicali e artistiche, le più evidenti ad Anna Karenina e ai pittori olandesi.
Inspiegabili le opinioni negative, trascendendo i gusti personali di genere. I due personaggi, sebbene possano non sempre risultare simpatici, anche se personalmente gli ho trovati splendidi, non si può mentire dicendo che sono superficialmente delineati. Una maturità culturale dovrebbe scindere le simpatie a antipatie personali dalla capacità di giudicare lo stile. Evidentemente in alcuni lettori questa maturità è venuta a mancare.

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