Anna Marchesini,
attrice di teatro, autrice, regista teatrale e insegnante all'Accademia
d'Arte Drammatica di Roma, è nota al pubblico come attrice comica di
successo, con una rosa di personaggi grotteschi ed esilaranti, e nelle
memoria degli italiani è ben impresso, e non si può mancare di
accennare, al Trio di cui faceva parte insieme a Tullio Solenghi e
Massimo Lopez, trio che con una comicità intelligente e mai scontata,
caratteristica ormai rara nei comici attuali, ha fatto divertire
l'Italia negli anni ottanta e a principio degli anni novanta. Avendo in
mente queste premesse, le aspettative per il suo libro erano mirate ad
una lettura divertente e leggera, seppur stilisticamente elevata. Lo
stile letterario c'è tutto, ma mai sorpresa è stata più grande nello
scoprire che di comico c'è ben poco. È una autobiografia dell'autrice
che ci svela, come piccoli frutti nascosti da un'abbondante fronda, i
suoi pensieri, le sue infelicità, le sue prime scoperte e prime
impressioni del mondo che la circondava, con gli occhi di una bambina
che si appresta al debutto nel mondo degli adulti, debutto che avviene in modo
molto brusco, come ci comunica lei stessa nel racconto in cui la
maestra svela la non esistenza di Babbo Natale, da un posto speciale,
riservato, unico, il suo terrazzino, definito lo sgabello del mondo, in
compagnia degli immancabili gerani, piante striminzite e quasi
insignificanti, timidi spettatori della vita, ma che hanno il coraggio,
la sfrontatezza di fiorire ogni anno. La padronanza del linguaggio, con
espressioni mai ripetute, aggettivi sempre opportuni e descrizioni vive e
vivide, è quello di una scrittrice d'esperienza, che ci fa dimenticare
che stiamo leggendo la sua prima opera, opera impegnativa che merita
senza riserve un posto d'onore nella letteratura italiana contemporanea.
"Il terrazzino dei gerani timidi" Anna Marchesini
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