Autore di diversi romanzi storici, Valerio Massimo Manfredi ci ha proposto, nel suo lavoro più impegnativo forse, la vita di Alessandro Magno.
La
nascita predetta, un'infanzia e adolescenza accompagnati da insegnati
importanti, tra cui il grande filosofo Aristotele, improntata dunque sul
conoscere e apprendere, la prematura perdita di suo padre Filippo
ucciso da Pausania senza un'apparente ragione e la conseguente
proclamazione reale...
Da qui parte la vita di Alèxandre che
lascerà il segno nella storia grazie alle sue conquiste straordinarie
contro l'impero persiano prima, ma che si spingerà poi anche ai confini
dell'India fino a quasi raggiungere il Gange. Una vita che si dividerà
fra la vita nell'esercito e gli amori che questa stessa vita gli
permetterà di avere. Un personaggio diviso tra una profonda umanità
anche nei confronti del nemico e un'impulsività che lo spingerà spesso a
commettere errori di cui se ne pentirà per tutta la vita.
Una
lettura sicuramente piacevole e avvincente. Ai personaggi si finisce per
legarsi, affezionarsi, fino a sentirne la mancanza a lettura conclusa,
questo a motivo della caratterizzazione ben fatta e ben delineata. Il
linguaggio è accessibile a tutti, anche a chi è meno abituato alla
lettura di romanzi storici. Ciò detto, e rimanendo dell'idea che in
generale l'ho trovata una bella lettura da consigliare, mi accingo a
parlare di quelli che penso siano i punti deboli.
Molti dei lettori
di Alèxandros sono appassionati di storia e diversi grandi "fan" del
personaggio di Alessandro, io fra questi. Non si può far a meno di
notare perciò quanto la storia sia stata romanzata. Sicuramente resa più
scorrevole e piacevole, ma a volte a discapito della veridicità
storica.
Alessandro avrà sicuramente conosciuto tante donne e
provato grandi amori, ma nel romanzo il grande amore sembra essere
sempre l'ultimo fino a quel momento, come se per ogni donna conosciuta
provasse un amore più grande rispetto al precedente. Ciò lo fa sembrare
poco credibile.
Manfredi ha una buona prosa e uno stile piacevole,
ma ciò che non lo fa diventare eccellente è non riuscire a differire il
suo scritto da quello dei suoi personaggi, così che tra la narrazione,
le lettere dei personaggi e i dialoghi stessi di Alessandro non c'è
variazione di stile.
In conclusione, non sarà forse un'opera che
entrerà nella storia dei classici, ma farà passare delle ore piacevoli e
in compagnia
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